Cesare Mirabelli: «Musica dei locali e schiamazzi in strada, se disturbano si può chiedere risarcimento»

"Grave se il mancato riposo provoca la perdita di un aereo, del lavoro o di un contratto"

Rumori notturni, Cesare Mirabelli: «Per la musica dei locali e gli schiamazzi in strada vale la stessa regola»
di Michela Allegri
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Martedì 23 Agosto 2022, 07:39

«Ogni tipo di rumore eccessivo in grado di determinare un disturbo al riposo o alla quiete pubblica può venire sanzionato, anche il suono delle campane», spiega Cesare Mirabelli, presidente emerito della Consulta. Per poter contestare un danno, però, è necessario valutare il livello di fastidio e, soprattutto, quantificare l'entità del disagio provocato.

Se il cane abbaia tutta la notte, i vicini vanno risarciti. La Cassazione: «È un danno alla salute»

La Cassazione ha stabilito che il padrone di un cane che abbaia tutta la notte, disturbando, sia tenuto a risarcire i vicini. Si tratta di una regola che può essere applicata a livello generale, anche per musica e schiamazzi?

«Sì, in passato ci sono state sentenze che riguardavano addirittura il suono delle campane.

Si tratta di stabilire qual è il livello di fastidio che questo rumore determina. Se provoca insonnia, depressione, ansia o altro, allora ci può essere anche un danno per la salute, che deve venire provato davanti al giudice. Bisogna stabilire se c'è stato effettivamente un danno di tipo fisico o psicologico. Soprattutto, il punto di fondo è chiarire se c'è una responsabilità del proprietario del cane, del vicino rumoroso che tiene la musica alta, del parroco per il suono delle campane. Ci sono state diverse sentenze in questo senso. L'elemento da valutare è se il suono o il rumore determini un'intollerabilità».

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E se si tratta di un disturbo intenso, ma episodico?

«Bisogna considerare l'intensità del danno. Se, per esempio, il mancato riposo nel corso di una notte ha provocato la perdita di un aereo, di un lavoro, di un contratto, allora diventa un problema concreto. L'entità del danno è un elemento chiave da considerare. Un comportamento che potremmo giudicare non adeguato e illegittimo va rapportato anche alle condizioni delle persone. Deve essere valutata l'esistenza di un atto ingiusto, di un danno causato e di un nesso causale tra i due, tra l'atto e l'effetto dannoso. Il danno può essere patrimoniale, oppure di tipo psicofisico».

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