Rimini, la truffa dell'hotel a 2 stelle: centinaia in arrivo. Patrizia Rinaldis: «Attenti alle caparre su c/c esteri. Famiglie derubate di un sogno»

Patrizia Rinaldis, presidente dell'Associazione albergatori: "Tante persone derubate di un sogno e dei risparmi"

Rimini, continua la truffa dell'hotel a 2 stelle: centinaia di famiglie ingannate. Titolare introvabile e caparre su c/c esteri
di Paolo Ricci Bitti
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Martedì 9 Agosto 2022, 12:24 - Ultimo aggiornamento: 10 Agosto, 07:36

«Li hanno derubati di un sogno, di una vacanza a Rimini inseguita risparmiando per tutto l'anno, euro su euro, rinuncia su rinuncia. E c'è da sentirsi male a vedere queste famiglie truffate e senza alcuna possibilità di recuperare almeno la caparra: i genitori con i bambini piccoli in braccio, la valigia e la borsa con i secchielli e le palette, lo stupore davanti alla reception, la rabbia e poi la comprensione finale di essere stati ingannati. C'è chi si è messo a piangere con i bimbi più piccoli che non potevano capire l'improvviso cambio di umore dei genitori. Tutto cancellato: niente sogno, niente vacanza, solo il triste rientro a casa. Poi chissà per quanti giorni ancora proseguirà questo crudele imbroglio: anche oggi sono arrivate altre famiglie che non trovano più nemmeno il prestanome nella reception di quell'hotel a 2 stelle». 

Patrizia Rinaldis, da anni presidente dell'Associazione albergatori di Rimini, albergatrice lei stessa nella capitale della Riviera romagnola che ha finalmente ritrovato i cartelli del "tutto esaurito", da giorni fa la spola fra il suo hotel e la pensione al confine con Riccione. «Mi sento in dovere di essere vicina a queste persone imbrogliate e non solo per una questione di umanità con loro, ma anche per dividere il senso di impotenza di fronte a questa nuova truffa: stiamo lì davanti a una struttura che dovrebbe essere giù chiusa sperando, temo inutilmente, che i titolari vengano duramente puniti per quello che hanno combinato danneggiando tante famiglie e anche il nome di Rimini.

Sì, è vero, sul migliaio di hotel della città si tratta di un caso isolato, ma al tempo stesso questi ladri hanno già agito nello stesso modo l'anno scorso».

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Un passo indietro 

In un hotel che già in luglio traballava parecchio per varie irregolarità riscontrate da Ausl, vigili del fuoco e Comune, con la singolare impossibilità da parte delle autorità di trovare un titolare con cui rapportarsi (c'era un indirizzo mail Pec che riporta a Torino, ma le comunicazioni restano a galleggiare nel web), è iniziata una scena con numerose repliche quotidiane che continuano tutt'oggi. L'albergo a 2 stelle davvero senza pretese, non insomma la decorosa pensioncina sia pure a una stella e a conduzione familiare che con orgoglio ha fatto per decenni la base della piramide del mondo dell'accoglienza turistica a Rimini, offre una quarantina di posti. Una cifra in contrasto con la fila di famiglie, quasi tutte dell'Italia del nord, che si sono affacciate alla reception sudate ma felici dopo il viaggio fino alla Riviera romagnola. A fare i primi conti (e c'è anche una pagina facebook che raccoglie i truffati) si parla di oltre 500 prenotazioni in questo periodo clou della stagione, con l'assoluta impossibilità per la struttura di accogliere questa moltitudine che sognava di fare qualche giorno di vacanza a Rimini.

La truffa

Il meccanismo, già usato in passato ed evidentemente difficile da estirpare, è questo: si individua un hotel periferico, magari in disarmo. Si trova poi un prestanome, che rischia al più una denuncia in stato di libertà, e lo si piazza alla guida della pensione. Poi sulle piattaforme per le prenotazioni si lanciano offerte almeno a prima vista molto interessanti, soprattutto per chi non ha troppe risorse, anche in fatto di esperienza. La piattaforma on line serve solo all'inizio, perché poi alle prime recensioni negative, equivalenti a denunce per truffa, l'hotel viene escluso dall'elenco delle strutture. Ma ormai il meccanismo è decollato: a chi telefona per sapere come mai non c'è più on line quell'offerta così allettante viene proposto un ulteriore sconto. Basta mandare una caparra attraverso un bonifico bancario.

 

«Ecco, adesso va detto una cosa non riguarda solo questo caso, ma tutto il settore turistico - dice ancora Patrizia Rinaldis -  Se ti offrono a Rimini in agosto la pensione completa, bevande incluse, e in più anche il posto in spiaggia a 32 o 35 euro al giorno a persona bisogna capire che c'è qualcosa che non quadra. E poi quando ti chiedono di fare il bonifico su un conto corrente non italiano (irlandese, in quest'ultima truffa, ndr) bisogna di nuovo immaginare che la situazione sia ad alto rischio. Se ci sono problemi di budget è sempre meglio limare i giorni di permanenza invece che la qualità dei servizi. Dico ciò non per addossare alcuna responsabilità ai turisti, ci mancherebbe, non ne hanno proprio, ma per essere ancora più vicini a loro perché serve la massima assistenza, la massima solidarietà. Questi imbroglioni hanno derubato persone non certo benestanti e questo è ancora più vile: depredarle dei loro sogni e dei loro risparmi è terribile. E lo è ancora di più se si pensa che ancora non è stato trovato un modo per bloccare questa truffa. Chissà quante famiglie arriveranno fino al termine della stagione solo per scoprire che la loro vacanza è andata in fumo. Parliamo di persone con bilanci familiari in cui 200 o 400 euro (la caparra, ma c'è anche chi ha pagato tutto in anticipo) rappresentano cifre pesanti. E poi non è che una volta arrivati a Rimini in agosto sia possibile trovare altre strutture turistiche disponibili e a prezzi da bassa stagione».

Fino a ieri alla reception del "due stelle" si trovava qualcuno, ma da oggi nell'edificio resta solo qualche dipendente per di più in ansia perché non sa se riceverà lo stipendio a fine mese dopo che è stato scoperto l'imbroglio del fantomatici titolari piemontesi con conto corrente in Irlanda. E resta comunque impossibile notificare ai titolari i provvedimenti delle autorità.

Patrizia Rinaldis

«Lo ripeto - riprende la presidente dell'Associazione albergatori di Rimini - questi presunti imprenditori non devono più lavorare né qui né altrove. Quell'hotel doveva essere già chiuso in luglio e si deve trovare il modo di bloccare queste truffe. Lo so che gli strumenti legislativi e amministrativi sono quello che sono e devo riconoscere che le forze dell'ordine e le altre autorità stanno facendo il massimo per questa situazione, ma intanto anche quest'anno centinaia di famiglie sono state imbrogliate da una o due persone senza scrupoli che chissà dove si godranno il bottino».

La truffa della vacanza inesistente è scoppiata nella riviera romagnola dove Rimini si è presentata completamente rinnovata sul lungomare da Miramare a Torre Pedrera e dove le presenze in agosto si stanno riallineando a quelle delle estate pre pandemìa.

«Sì, si sta lavorando con ottimi numeri in fatto di presenze - chiude Patrizia Rinaldis - e la città ha fatto tanto per migliorare la qualità dell'offerta, ma al tempo stesso ci sono elementi che riportano comunque alla vicenda del "due stelle". A giugno e luglio sono tornati in forze gli stranieri, ora invece la maggior parte dei turisti è italiana e si avverte subito che dietro di loro c'è un paese alle prese con il caro bollette e con l'inflazione che cresce: problemi che riguardano sia i turisti sia gli imprenditori. Si deve stare insomma attenti a ogni spesa, anche a quelle piccole. Si è tornati insomma a fare la vacanza, ma non è certo la stessa situazione delle estati prima del Covid». 

Paolo Ricci Bitti

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