Reddito di cittadinanza a boss e ricchi: la truffa (da 500.000 euro) scoperta nel Casertano

Reddito di cittadinanza a criminali o famiglie ricche: intascati 500mila euro nel Casertano
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Sabato 10 Aprile 2021, 09:32 - Ultimo aggiornamento: 11 Aprile, 08:17

Camorristi con sentenze passate in giudicato e famiglie benestanti tra gli oltre cento furbetti del reddito di cittadinanza scoperti nel Casertano dai carabinieri su una platea sottoposta a verifica - peraltro provvisoria e destinata ad aumentare - di 3300 residenti. In totale l'importo non dovuto incassato dagli oltre cento percettori illeciti si aggira attorno ai 500mila euro. I controlli proseguiranno anche nei prossimi giorni, fanno sapere dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Caserta. Oltre il 3% dei controllati è risultato percettore illegittimo del beneficio: tra questi camorristi condannati con sentenza passata in giudicato, nessun elemento di spicco dei clan tra loro, ma decine di criminali comuni. 

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A far la parte del leone soprattutto persone appartenenti a famiglie benestanti, non ricche, ma che non avrebbero mai avuto diritto al beneficio se non avessero falsificato i dati dichiarando per esempio di essere separati dalla moglie, proprietaria in un caso di un'azienda da oltre 100mila euro di fatturato; tanti anche i lavoratori in nero che percepivano il reddito di cittadinanza.

Nel dettaglio ottantaquattro persone residenti nel Casertano sono state denunciate perché avrebbero percepito il beneficio senza averne titolo; altri 18 percettori sono stati invece segnalati all'Inps per la sospensione del beneficio, avendone perso diritto in quanto destinatari di misure cautelari personali o scoperti mentre prestavano attività lavorativa. Tra le posizioni emerse figurano cinque soggetti appartenenti o attigui alla criminalità organizzata e cinquantadue con precedenti per reati comuni.

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Esame incrociato dei dati

Gli accertamenti, realizzati dai carabinieri del Comando Provinciale di Caserta, si sono sviluppati grazie all'esame incrociato tra i dati documentali e le risultanze acquisite nel corso di specifici servizi. È stato così possibile fotografare varie irregolarità nelle procedure di dichiarazione del possesso dei requisiti. In particolare, sono state rilevate e contestate la ricezione del reddito di cittadinanza pur in presenza di sentenze definitive di condanna per reati per i quali è invece prevista la decadenza del beneficio; la presentazione di false dichiarazioni relative a residenze fittizie allo scopo di nascondere gli altri componenti del nucleo famigliare percettori di reddito o titolari di beni immobili. E irregolarità, infine, da parte di cittadini stranieri o la mancanza del requisito dei 10 anni di residenza in Italia. Sono state ovviamente avviate le procedure per la sospensione e la revoca del reddito di cittadinanza. L'attività di controllo a tappeto dei percettori del reddito di cittadinanza eseguita dai carabinieri non è la prima realizzata nel Casertano; anche la Guardia di Finanza di Caserta, nel dicembre 2019, ne scoprì un'ottantina, tra cui lavoratori in nero, contrabbandieri e venditori abusivi «storici» che operavano nei pressi della Reggia vanvitelliana, ma anche pizzaioli, camerieri, baristi, cassieri, addetti ad autolavaggi, operai tessili e calzaturieri, magazzinieri e muratori; le somme percepite indebitamente all'epoca ammontavano a oltre 200mila euro.

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