Reddito di cittadinanza all'ex brigatista rossa Federica Saraceni, per l'Inps: «È tutto regolare»

Reddito di cittadinanza ad ex brigatista rossa Federica Saraceni: verifica del ministero del Lavoro
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Lunedì 30 Settembre 2019, 14:16 - Ultimo aggiornamento: 28 Febbraio, 20:34

La vicenda che riguarda Federica Saraceni e che fino a oggi «è oggetto di verifica da parte dei competenti uffici del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali di concerto con il Ministero della Giustizia e l'Inps, al fine di accertare l'eventuale presenza di anomalie». Lo fanno sapere fonti del Ministero del Lavoro. Secondo quanto riportato da La Verità, la ex terrorista delle Brigate rosse, condannata a 21 anni e mezzo di carcere per l'omicidio di Massimo D'Antona e attualmente ai domiciliari, starebbe ricevendo in questi mesi il reddito di cittadinanza.

Ma dall'Inps in serata è arrivata la versinoe dell'Istituto di previdenza. «Stiamo verificando. I requisiti reddituali, patrimoniali e occupazionali, requisiti che competono all' Inps, ci sono». Così il presidente dell'Inps, Pasquale Tridico, ha risposto alla domanda sul Reddito di cittadinanza alla ex terrorista. «La norma prevede che se la persona ha ricevuto una condanna nei dieci anni precedenti c'è il blocco» per il Reddito, «lei l'ha ricevuta 12 anni fa. Basta leggere la legge», ha detto a margine dell'evento Fulbright in Italia.

Reddito di cittadinanza e domiciliari a ex brigatista rossa Federica Saraceni condannata per l'omicidio di Massimo D'Antona

Le reazioni
«Il reddito di cittadinanza all'ex brigatista Federica Saraceni, condannata per l'omicidio di Massimo D'Antona, è un insulto intollerabile per i parenti della vittima e per tutte le persone perbene. La Lega non parteciperà a nessun lavoro d'aula e di commissione finché il governo non spiegherà questo scandalo e quest'ingiustizia sarà sanata». Così i capigruppo della Lega Massimiliano Romeo e Riccardo Molinari.


«Il caso della brigatista Saraceni che attualmente può percepire il reddito di cittadinanza, rende chiaro che la norma è sbagliata e su questo punto bisogna intervenire. Ho presentato una interrogazione sul caso». Così la deputata dem, Marianna Madia, sul suo profilo twitter.

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