Reddito di cittadinanza, c'è chi lo rifiuta: 6 veneti assunti da una pasticceria: sveglia alle 4, ma 1600 euro al mese

Il titolare: "Potrebbero averne diritto, certo, ma preferiscono guadagnarseli i soldi e fare sacrifici per ottenerli"

Chi rifiuta il reddito di cittadinanza, 6 ragazzi assunti a Jesolo da una pasticceria: sveglia alle 4 e 1600 euro al mese
4 Minuti di Lettura
Giovedì 8 Dicembre 2022, 13:17 - Ultimo aggiornamento: 9 Dicembre, 12:05

C'è chi dice no al reddito di cittadinanza. Da Jesolo, una storica pasticceria ha assunto tutti ragazzi dai 20 ai 25 anni. Percepiscono di media 1600 euro e preferiscono la sveglia alle 4 del mattino che il sussidio. C'è Laura percorre 40 chilometri all'andata e 40 al ritorno, Giammarco ne fa almeno la metà tutti i giorni, Claudio era impiegato d'estate come bagnino ma poi ha scelto di rimboccarsi le maniche e di lavorare senza soste. Giulia, Linda e Aurora sono tre ragazze in gamba che, con gentilezza e determinazione, si impegnano quotidianamente nella loro attività. Sei ragazzi diversi accomunati però dall'età che va dai 20 ai 25 anni. Uomini e donne in erba che provano a costruirsi un futuro lontano dai cliché più attuali che dipingono con troppa facilità le nuove generazioni come scarsamente volitive e poco propense al sudore.

Povertà, il rapporto della Uil: «La provincia di Frosinone con i redditi più bassi del Lazio»

La pasticceria

Qui opera, da quasi 130 anni, uno storico panificio.

Oggi si chiama Pinel ed è diventata la pasticceria di riferimento della zona: "Il nostro primo ingrediente è la passione -dice Mauro Pinel, titolare dell'azienda. La stessa passione che muove i nostri ragazzi. Siamo una famiglia allargata e Laura, Giammarco, Claudio, Giulia, Linda ed Aurora ne fanno parte di diritto per l'impegno che profondono e per le qualità che manifestano. I loro occhi, la loro voglia di crescere fanno a cazzotti con l'idea che i nostri giovani siano sul divano in attesa di ricevere la ricarica del Reddito di cittadinanza. Potrebbero averne diritto, certo, ma preferiscono guadagnarseli i soldi e fare sacrifici per ottenerli. Sacrifici che noi premiamo, con stipendi che, di media, si aggirano attorno ai 1600 euro. Una base di partenza per mettere su, mattone dopo mattone, un domani solido e pieno di prospettive".

Una case history che va ovviamente parametrata da un punto di vista geografico: "Qui da noi -afferma Pinel- ci sono molte più opportunità rispetto ad altre zone del Paese. Credo tuttavia che le occasioni si debbano anche cercare, a patto che non siano umilianti dal punto di vista economico. È giunto il tempo di un patto generazionale che metta insieme istituzioni, mondo imprenditoriale e artigiano e naturalmente la società civile nella sua massima espressione. Salari adeguati e orari decenti: una formula che, ne sono certo, consumerebbe meno i divani di tante case italiane. I ragazzi hanno voglia di lavorare, non vanno sottovalutati. Lo dico per esperienza. Se ne vale la pena e se non si sentono sfruttati, i nostri giovani danno l'anima. Perché hanno voglia di certezze e, perché no, di mettere su famiglia".

La voglia di futuro

E così, fra una fuga e l'altra, nei locali di Mauro Pinel la voglia di futuro si intreccia, in una sorta di spazio temporale, con la storia del panificio: "Nel 1970, il padre di mia moglie -spiega Pinel- ha rilevato questi storici locali. Nel tempo, siamo riusciti ad allargarci diventando anche pasticceria e ricevendo diversi riconoscimenti. Ma anche noi abbiamo voglia di futuro, proprio come i nostri ragazzi. A breve, rinnoveremo il nostro e-commerce per rendere più dinamico l’acquisto del cliente perché siamo convinti che anche il nostro mestiere ha bisogno di adeguarsi alle nuove tecnologie e alle nuove strategie di marketing. Tutto questo ovviamente senza negare la tradizione che resta alla base del nostro lavoro quotidiano. Il nostro laboratorio rispecchia questa filosofia: l’impastatrice è all’avanguardia ma lavora lentamente, senza stressare la pasta, il forno assicura cotture uniformi, con il giusto equilibrio di umidità e croccantezza, i frigoriferi e le vetrine offrono il prodotto così com’è stato sfornato, nel sapore e nella fragranza".

Storia, tecnologia, rispetto delle tradizioni, voglia di futuro. Da Jesolo, dunque, la risposta ai tanti cliché dell'era moderna: "Svegliarsi tutti i giorni alle 4 del mattino -conclude Pinel- non è facile. Non è facile per me ma non lo è neanche per i nostri ragazzi. Ma tutti noi siamo mossi però da quel sacro fuoco che si chiama dignità. La dignità di chi come me è diventato maestro pasticciere e, ogni giorno, pensa a nuove ricette che siano innovative ma che, nello stesso tempo, rispettino la nostra cultura. La dignità di Laura, Giammarco, Claudio, Giulia, Linda ed Aurora che, tutte le mattine, dicono sì al suono della sveglia, si mettono in macchina e vengono qui. Carichi di sogni e desideri. Sono loro molto grato, come lo sono a mia moglie che, in qualche modo, mi ha offerto questa opportunità di lavoro e di amore".

© RIPRODUZIONE RISERVATA