Reddito di cittadinanza, boom dei furbetti: da ex Br a mafiosi e spacciatori

Reddito di cittadinanza, boom dei furbetti: da ex Br a mafiosi e spacciatori
di Valentina Errante
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Venerdì 20 Dicembre 2019, 00:00 - Ultimo aggiornamento: 09:51

Reddito di cittadinanza. Da Federica Saraceni, ex terrorista condannata a 21 anni e sei mesi per l’omicidio del giuslavorista Massimo D’Antona, allo spacciatore vicino alle cosca dedi ‘ndrangheta degli Alvaro, passando per il proprietario di un hotel e per il caso del re delle truffe, che gestiva una serie di società. La guerra della Guardia di Finanza, ai furbetti del reddito di cittadinanza, è ancora in corso. L’ultimo caso eclatante è stato reso noto ieri: Angelo De Silvio, esponente della nota famiglia mafiosa, condannato per estorsione, usura, oltraggio a pubblico ufficiale, percepiva il sussidio dello Stato. E non era il solo, come lui, anche sua nuora, Liana Spada, condannata, in via non definitiva, per spaccio. Entrambi erano stati giudicati pericolosi socialmente con l’applicazione della sorveglianza speciale dal Tribunale di Frosinone. Cronache quotidiane che in alcuni casi non balzano agli onori delle cronache, solo perché meno eclatanti: a Milano sono stati scoperti altri ventidue casi. Ambulanti che evadevano il fisco e avevano ottenuto il reddito di cittadinanza.

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I CASI
I furbetti, con un lavoro in nero e la tessera ricaricabile in tasca, non si contano, poi, però ci sono i casi più eclatanti, come quello di Federica Saraceni, che da agosto ha percepito 623 euro, nonostante tra i requisiti per ottenerlo ci sia quello di non essere sottoposti a «misura cautelare personale» e quello dell’uomo vicino alle cosche e condannato in primo grado dal Tribunale di Locri per falsa testimonianza nell’ambito del processo per la morte di Francesco Fortugno, il vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria ucciso nel 2005. Lo scorso ottobre, a Siracusa è stato fermato Paolo Nastasi, formalmente indigente, aveva ottenuto il reddito di cittadinanza, ma andava in giro in Porsche e spacciava droga. Aveva con sé 600 euro in contanti, e nel corso di una perquisizione gli sono state trovate 327 dosi di cocaina e altri mille euro. Sono stati invece i militari di Rimini a individuare un uomo che aveva dimenticato di essere proprietario di un albergo del valore commerciale di 800mila euro.

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