Milano, ragazza salvata dal suicidio in metrò: è incinta e il compagno la picchiava

Milano, ragazza salvata dal sucidio in metrò: è incinta e il compagno la picchiava
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Sabato 28 Dicembre 2019, 18:40 - Ultimo aggiornamento: 18:41
MILANO Il 16 dicembre ha tentato il suicidio in metropolitana ed è stata salvata da un dipendente dell’Atm, l’azienda dei trasporti pubblici milanesi, che l’ha presa in braccio e portata al sicuro sulla banchina. Il giorno dopo la polizia locale ha arrestato il compagno della giovanissima, diciott’anni appena, mentre la stava picchiando in mezzo alla strada. La ragazza è incinta da poche settimane, la sua gravidanza non è evidente, e non era la prima volta che veniva picchiata dall’uomo, un trentaduenne marocchino con precedenti per spaccio.

CALCI ALL’ANCA
La ragazza non ha mai sporto denuncia contro l’uomo né ha voluto presentarla questa volta, ma per lui è scattato l’arresto in flagranza e ora, dopo la convalida, si trova in carcere a San Vittore in attesa del processo. Per lui l’accusa è quella di maltrattamenti in famiglia aggravati dall’aver commesso il fatto nei confronti di una donna incinta e alla presenza di un minore. L’ultima aggressione di una catena di violenze patite dalla ragazza è avvenuta nel tardo pomeriggio del 17 dicembre, quando due agenti della polizia locale, mentre stavano rilevando un incidente stradale in zona piazza Selinunte, vengono avvertiti dalla persona coinvolta nell’incidente, che si era allontanata di poco dal luogo del sinistro, di aver visto poco distante un uomo che stava picchiando una donna. Gli agenti intervengono subito e, mentre si avvicinano alla coppia, vedono l’uomo che sferra diversi calci alla giovane, raggomitolata su se stessa per terra nel disperato tentativo di difendersi, colpendola all’anca. La madre del marocchino cerca di fermarlo, gli ripete «smettila, smettila», e a osservare sgomento la scena c’è un bambino di circa tre anni, figlio del fratello dell’uomo.

PRECEDENTI PER SPACCIO
Fermato dagli agenti, il trentaduenne, privo di documenti, si è giustificato dicendo che è stata lei a colpirlo per prima e che «stava solo mettendo addosso le mani a sua moglie».
Portato all’ufficio arresti e fermi della polizia locale per l’identificazione, si è scoperto che l’uomo ha diversi precedenti per spaccio. La ragazza è stata invece accompagnata negli uffici del nucleo tutela donne e minori. Agli agenti, pur dicendo di non voler presentare denuncia, ha raccontato che non era la prima volta che veniva picchiata dal compagno. I primi episodi risalirebbero all’inizio della loro relazione, nel marzo del 2017, mentre l’ultimo, documentato grazie all’intervento delle forze dell’ordine, è dell’ottobre scorso, quando è stata ricoverata alla Mangiagalli per un ematoma all’occhio e altri lividi dopo una lite in casa. I due vivevano in un appartamento insieme alla suocera e per seguirli erano già intervenuti i servizi sociali di un’altra provincia.
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