Venezia, abbraccia la compagna in classe senza mascherina: a 12 anni sospesa dalla scuola

Venezia, abbraccia la compagna in classe senza mascherina: a 12 anni sospesa a scuola
di Fabrizio Cibin
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Mercoledì 30 Dicembre 2020, 14:40 - Ultimo aggiornamento: 14:44

VENEZIA - Una ragazzina di dodici anni è stata sospesa per un giorno dalle lezioni scolastiche per non aver rispettate le norme comportamentali anti Covid. La sua colpa? Aver abbracciato una compagna di classe. Ma c'erano stati anche altri episodi, come il fatto di non tenere la mascherina sul viso.

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Il racconto

È successo alla scuola media Romolo Onor di San Donà di Piave, in provincia di Venezia, a fine novembre.

Ora la mamma della ragazzina ha deciso di rendere pubblico il fatto non ritenendo giusta non solo la sospensione ma tutta una serie di regole imposte dalla scuola agli studenti: «Non si può più stare zitti di fronte a queste cose». La donna si è affidata all'avvocato Thomas Cesaro di Verona per impugnare il provvedimento.


Il fatto è accaduto lo scorso 26 novembre. «Mia figlia è una ragazza spontanea e affettuosa: uscendo da scuola ha avuto l'istinto di abbracciare una compagna, che si è messa ad urlare. Mia figlia in un primo momento pensava di averle fatto del male: in realtà gridava proprio per la questione del Covid-19. Una insegnante l'ha portata in presidenza. Dopo due giorni sono stata chiamata a scuola: mi hanno consegnato un foglio dicendo che era stato deciso di sospendere mia figlia perché non aveva rispettato le regole del Covid-19. Pensavo ad uno scherzo. Ho urlato di tutto, annunciando che mia figlia non avrebbe più messo piede in quella scuola».

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Nel foglio di contestazione si fa riferimento anche ad altri episodi: mancato uso della mascherina e distanziamenti non rispettati. «Da quando è iniziato l'anno scolastico sono praticamente sempre in presidenza e mia figlia è una ribelle come me: sa la verità e la dice. Si abbassa la mascherina ogni tanto per respirare; risponde ai prof mentre fanno lezioni sul Covid-19 e per questo viene lei stessa richiamata in presidenza, perché vuole raccontare la sua verità. In presidenza continuano a dirmi che i protocolli sono più importanti di tutto. Ma non sono le mie regole e non le accetterò mai perché ingiuste». La dirigente scolastica, Marisa Dariol, ricordando che gli episodi sono stati vari, ha detto: «Non avrei mai voluto arrivare a questo provvedimento; è una cosa spiacevole. Ma io penso solo alla tutela degli alunni e quindi della stessa ragazzina. Noi continuiamo ad aspettarla a scuola: la decisione della mamma di non portarla più in classe non va bene».

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