Nuvolento, Raffaella Ragnoli e il figlio minacciati da Fagoni: «Se parlate ancora male di me fate una brutta fine». Così lei ha ucciso il marito con 6 coltellate alla gola

La lite in famiglia davanti al figlio 15enne, dramma in provincia di Brescia

Nuvolento, Raffaella Ragnoni e il figlio minacciati. «Se parlate ancora male di me vi ammazzo». E lei lo uccide con 6 coltellate alla gola
di Mario Landi
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Lunedì 30 Gennaio 2023, 12:19 - Ultimo aggiornamento: 1 Febbraio, 09:09

La lite in famiglia e poi 6 coltellate. La Procura di Brescia contesta l'omicidio volontario senza menzionare una eventuale legittima difesa, nei confronti di Raffaella Ragnoli, la donna che sabato sera a Nuvolento, nel Bresciano, ha ucciso a coltellate il marito Romano Fagoni. Secondo quanto ricostruito, il gesto sarebbe l'epilogo di una lite in famiglia durante la quale la vittima, impugnando un coltellino, avrebbe in qualche modo minacciato di usarlo se moglie e figlio non avessero smesso di criticarlo. La donna avrebbe reagito e ha colpito sei volte alla gola il marito. Il pm Flavio Mastrototaro oggi deposita gli atti al Gip che fisserà l'interrogatorio di convalida dell'arresto scattato all'alba di domenica.

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LA VICENDA

La vittima è un operaio disoccupato con una serie di problemi di salute anche recenti, mentre la moglie di tre anni più giovane, è casalinga. Ora si trova in carcere. Di certo c'è che attorno all'ora di cena di sabato, marito e moglie hanno litigato e alla lite ha assistito il figlio quindicenne della coppia che ha chiamato i soccorsi dopo il tragico epilogo. L'arma del delitto è un coltello da cucina che i carabinieri intervenuti hanno ritrovato e che la donna accusata di omicidio volontario ha consegnato, sotto choc, ai militari. Il contesto familiare in cui si è consumato il primo omicidio dell'anno in provincia di Brescia è sicuramente segnato da difficoltà economiche e con l'anziana madre della vittima che abita al piano inferiore della cascina dove si è verificata la tragedia, da accudire.

Fino alla notte scorsa, marito e moglie erano sconosciuti alle forze dell'ordine e non ci sarebbero denunce per maltrattamenti in famiglia o per lesioni.

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LA COPPIA 

La coppia aveva trascorso la mattinata di sabato insieme e chi l'ha incontrata nel corso della giornata, anche poche ore prima dell'omicidio, non si sarebbe mai immaginato quello che poi è accaduto in serata. Raffaella Ragnoli dopo il provvedimento di fermo disposto dal pm Flavio Mastrototaro alle quattro del mattino è detenuta nel carcere di Verziano in attesa dell'interrogatorio di convalida, mentre il corpo del marito Romano Fagoni è a disposizione dell'autorità giudiziaria in attesa che venga eseguita l'autopsia.

La famiglia, originaria di Serle, paese a pochi chilometri dalla loro abitazione, era conosciuta a Nuvolento, anche per i brillanti risultati scolastici del figlio appassionato di letteratura, e dove la notizia dell'omicidio ha iniziato a circolare già alle sette di domenica mattina. Tra lo stupore della gente. Le domande ancora senza risposta sono infatti tante. La coppia oltre al 15enne che ha assistito all'omicidio, ha anche un'altra figlia, già maggiorenne che vive fuori casa in provincia. Anche il suo racconto sarà determinante per ricostruire le dinamiche familiari. E il contesto in cui è maturato l'omicidio. «E' un grande dolore perché conosco la famiglia e non mi sarei aspettato una cosa del genere» è il primo commento del sindaco Nuvolento, Giovanni Santini.

 

«Non me lo sarei aspettato soprattutto da lei, sempre disponile, per la parrocchia, per il Comune, quando aveva aiutato anche per il servizio pedibus. Lei si vedeva molto in paese, era attiva per la comunità, lui molto meno» racconta il sindaco. «Se c'erano tensioni tra loro erano ben nascoste tra le mura domestiche perché non abbiamo mai saputo nulla» aggiunge il primo cittadino di Nuvolento che poi, «inorridito da quanto viene scritto sui social», invita la gente a «non giudicare frettolosamente la situazione». Santini conclude poi: «Raffaella si porterà dentro questo dolore a lungo. Sono vicino anche ai figli, soprattutto al 15enne che ha visto tutto. A lui va il mio abbraccio più grande».

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