Morto Raffaele Cutolo, l'ex boss fondatore nella Nuova camorra organizzata: aveva 79 anni

Raffaele Cutolo, morto in carcere l'ex boss della camorra: aveva 79 anni
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Mercoledì 17 Febbraio 2021, 21:16 - Ultimo aggiornamento: 23:30

È morto Raffaele Cutolo, ex boss della camorraDopo una lunga malattia, Cutolo è morto nel reparto sanitario del carcere di Parma. Il fondatore e capo della "Nuova Camorra Organizzata" aveva 79 anni ed era il carcerato al 41bis più anziano. Lo si apprende da fonti della polizia penitenziaria. Cutolo è morto alle 20.21 all'ospedale Maggiore di Parma.

Raffaele Cutolo, "Don Raffè" di Fabrizio De André ispirata a lui: storia e significato della canzone

 

Nell'ultimo periodo era stato più volte trasferito dal carcere al reparto ospedaliero. Nel respingere l'ultima istanza di differimento della pena, fatta dalla difesa del boss per le condizioni di salute, il tribunale di Sorveglianza di Bologna aveva sottolineato, a giugno 2020, come le sue condizioni fossero compatibili con la detenzione. Ma soprattutto come, nonostante l'età, Cutolo fosse ancora un simbolo. «Si può ritenere che la presenza di Raffaele Cutolo potrebbe rafforzare i gruppi criminali che si rifanno tuttora alla Nco, gruppi rispetto ai quali Cutolo ha mantenuto pienamente il carisma», scrivevano i giudici. E subito proseguivano: «Nonostante l'età e la perdurante detenzione rappresenta un "simbolo" per tutti quei gruppi criminali» che continuano a richiamarsi al suo nome. Si ritiene che "Don Raffaè", la celebre canzone di Fabrizio De André, sia ispirata alla figura del boss.

Raffaele Cutolo è morto a causa di una setticemia del cavo orale, conseguenza di una polmonite bilaterale che si è ripresentata dopo essere stata inizialmente curata 15-20 giorni fa.

Il boss della Nco era da sei mesi in ospedale a Parma. Due giorni fa il suo difensore, il penalista avellinese Gaetano Aufiero, aveva ripresentato istanza di scarcerazione con remissione ai domiciliari per gravi motivi di salute. Il decesso di Cutolo è stato comunicato al telefono alla moglie, Immacolata Iacone, e al suo avvocato, da un assistente della Polizia Penitenziaria.

 

Chi era

Era detenuto, ininterrottamente dal 1979, dopo il suo arresto ad Albanella, in provincia di Salerno. Un anno prima era evaso in maniera clamorosa, a colpi di bombe, dall'Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Aversa (Caserta). Soprannominato «'o professore», nacque ad Ottaviano, in provincia di Napoli, il 4 novembre del 1941. Nel 1983 sposò Immacolata Jacone, nel corso di un matrimonio celebrato nel carcere dell'Asinara.

Il suo primo omicidio l'ha commesso per questioni di onore, per difendere la sorella Rosetta dagli apprezzamenti di un giovane del suo paese. Sulla sua vita sono stati scritti miriadi di articoli, libri e sono stati anche girati dei film. Don Raffaele rilasciò delle dichiarazioni agli inquirenti della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli (il pm Ida Teresi e il capo della Dda dell'epoca, Giuseppe Borrelli, attuale procuratore a Salerno) rivelando di avere avuto addirittura la possibilità di impedire l'omicidio di Aldo Moro da parte delle Brigate Rosse. Furono parole «pesanti» quelle pronunciate dal professore, messe a verbale il 25 ottobre del 2016: «Potevo salvare Moro ma fui fermato».

«Aiutai - spiegò Cutolo - l'assessore Cirillo (rapito e successivamente rilasciato dalle Br, ndr), potevo fare lo stesso con lo statista. Ma i politici mi dissero di non intromettermi». Nel '78 Cutolo era latitante e si sarebbe fatto avanti per cercare, sostiene lui, di salvare Moro. «Per Ciro Cirillo si mossero tutti, per Aldo Moro nessuno, per lui i politici mi dissero di fermarmi, che a loro Moro non interessava».

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