Studente accoltella professoressa ad Abbiategrasso, chi è: poche parole e tante provocazioni. «Il classico tipo da ultimo banco»

Famiglia benestante, una ditta florida ad Abbiategrasso, niente problemi economici

Studente accoltella professoressa ad Abbiategrasso, chi è: poche parole e tante provocazioni. «Il classico tipo da ultimo banco»
di Claudia Guasco, nostra inviata
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Martedì 30 Maggio 2023, 00:05 - Ultimo aggiornamento: 15:11

ABBIATEGRASSO - Un ragazzo di poche parole. «Uno che sta abbastanza sulle sue, con il gruppetto di amici», racconta un compagno che nel primo pomeriggio torna a scuola per recuperare lo zaino abbandonato nella fuga. «Il classico tipo dell’ultimo banco», lo descrive un altro. «Ultimamente era nervoso», ricorda chi era in classe con lui. Ma che un lunedì mattina qualsiasi tirasse fuori un pugnale per aggredire la professoressa Condò nessuno l’avrebbe mai immaginato, genitori compresi.

Scherzi pesanti

Famiglia benestante, una ditta florida ad Abbiategrasso, niente problemi economici.

Anzi. All’Iis Alessandrini il ragazzo arrivava ogni mattina in sella a una moto, con un casco vistoso ultimo modello. Il padre e la madre sono stati ascoltati dagli investigatori, ai quali hanno raccontato che il figlio non aveva mai mostrato particolare disagio, che fatta eccezione per qualche difficoltà con la scuola non hanno notato segni di intemperanza. «Una cosa del genere non ce la saremmo proprio aspettata. Di quelle armi e dove possa essersele procurate non sappiamo nulla», assicurano. Nella sua classe i compagni raccontano che è arrivato l’anno scorso, «ha fatto amicizia con tutti, naturalmente con alcuni si trovava meglio, con me parlava solo di calcio e della scuola», racconta un compagno. Lo dipingono come un carattere taciturno, comunque non asociale, semmai insofferente alle regole. «Erano giorni che in quella classe alcuni facevano scherzi molto pesanti - riferisce una studentessa - So che alcuni si erano lamentati e avevano fatto presente la cosa alla coordinatrice».

 

Lui e un paio di compagni disturbavano, interrompevano le lezioni, hanno anche portato delle fialette puzzolenti. «Avevamo l’ora di storia e la professoressa ha chiesto loro se volessero scusarsi con i compagni per il loro comportamento, loro però hanno risposto di no - spiega un alunno - Nei giorni scorsi hanno fatto dei dispetti. Hanno spento la lavagna interattiva durante le ore di inglese e una volta, per far perdere tempo, hanno spruzzato uno spray maleodorante costringendoci a cambiare classe». Da qui le note, la convocazione dei genitori da parte del preside, lo spettro di un cinque in condotta dopo la bocciatura di un anno fa. Nell’ultima interrogazione di storia ha preso 2, «era convinto che la prof ce l’avesse con lui», ricorda una compagna. «Ma su come potesse finire tutta questa vicenda non abbiamo mai avuto una spia d’allarme, nessun segnale grave. Certo, c’erano alcune criticità che intendevo affrontare con i genitori», sottolinea il preside Michele Raffaeli. È stato lui ad accompagnare all’ambulanza Elisabetta Condò, «era provata e sotto shock ma vigile, ci siamo guardati negli occhi». E il fatto che sia successo proprio nella sua scuola e all’insegnante di Storia, per Raffaeli è un dolore: «La nostra scuola ha investito tanto sulle fragilità dei ragazzi, soprattutto dopo il Covid, la professoressa Condò in particolare è molto attenta e ha messo in atto una strategia di personalizzazione della didattica».

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