Procida, dove si trova l'Isola di Arturo, ex sorella povera di Ischia e Capri Mappa

Procida, dove si trova l' "Isola di Arturo", ex sorella povera di Ischia e Capri
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Lunedì 18 Gennaio 2021, 12:37 - Ultimo aggiornamento: 19 Gennaio, 12:09

Inaspettato per molti il trionfo della sorella "povera" delle isole campane: Procida è la Capitale italiana della cultura per l'anno 2022, proclamata dopo l'esame dei progetti presentati dalle 10 città candidate. Nella motivazione viene premiata la connessione tra il valore del progetto, la sostenibilità economica e le sue ricadute socio culturali.

Dove si trova

Posta nella parte occidentale del Golfo di Napoli (tra Ischia e la terra ferma), Procida fa parte dell'Arcipelago Campano, costituito dalle isole flegree e Capri.

Nelle isole flegree vengono considerate le isole del golfo quali Ischia, Procida, Vivara e Nisida. Il nome "Flegeree" deriva dall' appartenenza di queste isole all'area geologica dei Campi Flegrei. L'isola di Capri invece, non viene generalmente compresa nell'arcipelago, in quanto appartenente ad un'altra area geologica (sebbene situata nel golfo di Napoli).

L'isola

Procida, con una superficie di circa 4 kmq, è la terza delle isole partenopee in ordine di grandezza e tra le più "povere" per turismo e movida, rispetto alle sorelle Capri e Ischia. Una meta finora sottovalutata dai flussi turistici, ma che regala ai viaggiatori capaci di andare oltre le destinazioni mainstream un susseguirsi di colori, storia, panorami mozzafiato, coltivazioni, spiagge e natura. L’unico centro dell'isola è Procida, che si estende per gran parte del territorio insulare con le sue pittoresche case di vivaci colori. 

La cultura

Procida è la meta degli amanti della semplicità e della quiete, un piccolo angolo di paradiso, lontano dalle attrazioni della movida, nonchè una rilevante culla culturale. Molti i riferimenti cinematografici e letterari che l'hanno vista protagonista, tra cui ricordiamo le pagine del romanzo di Elsa Morante “L’isola di Arturo”, vincitore del Premio Strega, che racconta la storia di un giovane quasi segregato nell'incantevole atmosfera dell’Isola di Procida e “Graziella” di Alphonse De Lamartine, dove una giovane donna incarna le bellezze dell'isola. Ma soprattutto Procida è l’isola de “Il Postino”, l’ultima celebre pellicola di Massimo Troisi.

Le storia

La storia di Procida risale ai secoli XVII e XVI a. C., quando i Micenei la scelgono come sede per la fabbricazione dei metalli. Dopo la dominazione romana, nel VI secolo d.C. Procida viene annessa al territorio di Napoli sotto la giurisdizione del Conte di Miseno.

Procida ha subito nel corso della sua storia numerose scorribande saracene, e a seguito del rifugio degli abitanti della vicina Miseno sull'isola, quel territorio viene ammesso alla giurisdizione dell’isola tanto da farne derivare il nome Monte di Procida.
Intorno al X secolo, si instaurano sull’isola i primi insediamenti benedettini. A seguito delle continue incursioni saracene nel XII secolo Procida diviene feudo dei Normanni insieme a Monte Procida. Feudatari dell’isola sono i “da Procida” con il famoso Giovanni da Procida. Nel XV secolo subentrano gli Aragonesi e nel 1529 il re Carlo V d'Asburgo affida Procida ai d'Avalos. 

Nel XVII secolo l'isola venne occupata dalla flotta francese comandata da Tommaso Francesco di Savoia, sullo sfondo delle vicende legate alla rivolta di Masaniello e della nascita della seguente Repubblica. Questo un periodo di massimo splendore per la marineria procidana accostata ad una fiorente attività cantieristica che si svilupperà anche per tutto il secolo successivo.

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Nel 1799 Procida prende parte alle sommosse che portano alla proclamazione della Repubblica Napoletana ma con il ritorno dei Borbone, dodici influenti Procidani vengono impiccati nella stessa piazza dove era stato issato l'albero della libertà simbolo delle rivolte.

Negli anni successivi l'isole vide passare sul suo territorio pesanti scontri e devastazioni, a causa della sua posizione strategica nella guerra sul mare oggetto di contesa tra francesi e inglesi. Anche per queste ragioni, nel 1860 la caduta dei Borbone e l'unificazione italiana vengono accolte favorevolmente dagli isolani.

Il XX secolo, sotto la concorrenza del crescente sviluppo industriale, vede la crisi irreversibile della cantieristica procidana. Nel 1907 inoltre, Procida, a seguito di un referendum, perde il suo territorio sulla terraferma, diventato Comune autonomo Monte di Procida. Nel 1957 l'isola viene raggiunta dal primo acquedotto sottomarino d'Europa, coevo ad un nuovo aumento demografico post bellico.

Nel novecento l'economia di Procida rimane in gran parte legata alla marineria, affiancata negli ultimi decenni ad un significativo sviluppo turistico. In cui però Procida, almeno fino ad oggi, deteneva un ruolo marginale all'ombra delle più fortunate isole sorelle Capri e Ischia.

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