In gita con i ragazzi assume droga e ha un malore, prete sospeso

In gita con i ragazzi assume droga e ha un malore, prete sospeso
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Domenica 8 Settembre 2019, 19:32 - Ultimo aggiornamento: 20:33

Un prete è stato sospeso dagli incarichi pastorali dopo che a giugno ha avuto un malore per avere assunto droga, mentre era in gita a Cremona con alcuni studenti della scuola media statale Ollandini di Alassio (Savona), dove stava facendo una supplenza di un paio di settimane. Il sacerdote ora segue un programma terapeutico e riabilitativo. «La vicenda è stata affrontata con tempestività. Non ci sono stati o danni a terzi, soprattutto ai minori - ha spiegato all'agenzia Ansa il vescovo di Albenga-Imperia Giacomo Borghetti -. Il soggetto è stato ripreso da me, abbiamo parlato e ovviamente abbiamo concordato un piano terapeutico e di recupero e devo dire che è molto collaborativo».

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Protagonista della vicenda è stato un prete di Alassio. È stato soccorso dopo il malore, finendo in ospedale, proprio dagli studenti che stava accompagnando in gita nella città del torrone e sui quali avrebbe dovuto vigilare. Il caso era rimasto riservato fino ad oggi, quando lo 'scandalo' ha iniziato a circolare ed è stato interpellato lo stesso vescovo per chiarire come siano andati i fatti. Monsignor Borghetti ha confermato che, comunque, il sacerdote è stato temporaneamente sospeso dagli impegni pastorali. «Abbiamo concordato un piano terapeutico e di recupero - ha ribadito -. Mi sono stupito, che notizie del genere, escano soltanto ora». Quanto all'evento in sé, il vescovo preferisce parlare di malore conseguente l'assunzione di sostanza stupefacente, più che di overdose. «Il termine overdose ha un significato clinico ben preciso - sottolinea del resto Borghetti -. Quella del malore è la versione più vicina alla verità». Se il sacerdote alla fine sarà o meno sospeso definitivamente dal proprio mandato pastorale «dipenderà dall'esito di questo percorso di recupero - ha anche spiegato il vescovo -. Lui, comunque, mi sembra collaborativo, si è reso conto di aver commesso un errore. È come una persona che, saputo di aver contratto la polmonite, accetta di andare in ospedale, ed ora è convalescente».
 

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