Presicce-Acquarica, il comune pugliese che regala 30mila euro a chi si trasferisce: «Vogliamo ripopolare il paese»

Un'iniziativa per far fronte allo spopolamento dei piccoli borghi

Salento, il comune di Presicce-Acquarica regala 30mila euro a chi si trasferisce. «Vogliamo ripopolare il paese»
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Giovedì 8 Dicembre 2022, 16:11 - Ultimo aggiornamento: 25 Febbraio, 08:58

Trentamila euro a chi si trasferisce e compra casa. È l'iniziativa adottata dal comune di  Presicce-Acquarica (9mila anime) nel meraviglioso entroterra salentino a pochi chilometri dal Capo di Leuca.

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Presicce-Acquarica: il progetto per ripopolare la cittadina

“Benvenuti a Presicce-Acquarica” è il bando che il comune della piccolissima località salentina ha ideato per ottemperare allo spopolamento del paese.

Trentamila euro per acquistare casa e prendere la residenza nel piccolo borgo. «Per ogni cittadino o famiglia che acquisterà casa nelle località di Presicce Acquarica il comune contribuirà, per un massimo di 30mila euro, all’acquisto dell’immobile per un totale di 150mila euro replicabili nei vari anni. Un’iniziativa per favorire il ripopolamento ed incentivare le famiglie a scegliere Presicce Acquarica come loro dimora e per frenare l’incessante sfollamento dei paesi» recita il bando comunale.

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Il sindaco Rizzo: «E per i nuovi nati 100mila euro»

«Se non c’è un cambio generazionale diventeremo un paese di vecchi come è successo già in altre località italiane» dichiara il sindaco Paolo Rizzo, «per il “bonus nuovi nati” abbiamo messo a disposizione 100mila euro, ma abbiamo utilizzato solo 60mila. Con i fondi della fusione dei due comuni stiamo cercando di incentivare la natalità il più possibile ed in tutti i modi. Quest’anno a scuola si sono create solo due sezioni A e B, quando ero ragazzino io c’erano sino alla lettera D».

«Non abbiamo neanche il rinnovamento degli immigrati», sottolinea Rizzo, «perché non si fermano qui, ma si spostano altrove. Per il bando “Nuovi nati” abbiamo messo a disposizione 100mila euro sperando che nascessero almeno cento bambini, quarantamila euro però sono tornati indietro. A fronte di centocinquanta morti annui sono nati solo cinquanta bambini. Il primo obiettivo da raggiungere è mantenere un’equità, una parità tra i deceduti e i nuovi nati. Perché altrimenti possiamo ottenere tutti i finanziamenti, italiani, europei per fare scuole, case e palestre ma per chi? Se non abbiamo giovani o una generazione chi ci proietta nel futuro».

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