Sesso con l'alunno, la prof di Prato: «Mai avuto rapporti prima dei 14 anni»

Sesso con l'alunno, la prof di Prato: «Mai avuto rapporti prima dei 14 anni»
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Martedì 2 Aprile 2019, 20:52

Non cambia la sua versione dei fatti la donna di Prato che ha avuto un figlio da un 15enne che andava da lei a ripetizioni di inglese. E non smuove di un millimetro il suo racconto neppure all'interrogatorio di garanzia sostenuto davanti al giudice Francesca Scarlatti che l'ha messa ai domiciliari il 25 marzo. La donna avrebbe ammesso di aver avuto una lunga relazione sessuale col suo allievo di inglese. Ma avrebbe respinto l'accusa di aver fatto sesso con lui quando aveva appena 13 anni. Infatti è stabilito che, in caso di rapporti sessuali con una persona sotto i 14 anni, data l'età giovanissima, il consenso non c'è in nessun caso, non esiste.

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Un aspetto che potrebbe aggravare la posizione della 31enne che è indagata per violenza sessuale e atti sessuali con minore. «La nostra assistita ha chiarito la propria versione non modificandola, ha fornito spiegazioni al gip e ha risposto a tutte le sue domande», hanno comunque detto al termine dell'interrogatorio i difensori Mattia Alfano e Massimo Nistri.

In due ore e mezzo di interrogatorio la vicenda è stata tracciata nei suoi aspetti principali: le lezioni di inglese, il rapporto che durerebbe fin dal 2017, la frequentazione della stessa palestra, l'attività sessuale cui la donna avrebbe indotto il minore, la nascita del figlio avuto da lui pochi mesi fa, gli assillanti messaggi in chat per tenerlo vicino a sé, la 'navigazionè da parte di lei in siti Internet 'particolarì. In buona sostanza, secondo quanto emerge, la 31enne pratese, infermiera ma anche capace di insegnare l'inglese, avrebbe risposto quanto già detto nell'interrogatorio dell'11 marzo, prima dell'arresto, cioè negando di aver avuto rapporti sessuali col minore fino al suo quattordicesimo anno. Ma avrebbe ammesso di aver avuto rapporti con lui successivamente. Tale circostanza è provata dal test del Dna da cui risulta che l'allievo di inglese è padre di un figlio concepito con la sua professoressa.

Tuttavia questa versione, per quanto riguarda i tempi, non combacia con le dichiarazioni del ragazzo - che insieme ai familiari l'ha denunciata alla polizia - né coi messaggi scambiati tra i due ed esaminati dalla squadra mobile. Al gip i difensori non hanno depositato alcuna richiesta di revoca della misura dei domiciliari, ma aspettano l'8 aprile quando è fissata l'udienza al riesame di Firenze dove è pendente un loro appello per ottenere l'annullamento dei domiciliari. Inoltre la procura, che sta valutando di chiedere il giudizio immediato, ha chiesto al gip incidente probatorio sul racconto del 15enne. Resta indagato il marito della donna per alterazione dello stato civile, per falsa dichiarazione di paternità del bimbo nato alla moglie in seguito alla relazione col 15enne.

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