Ponte di Genova, il papà di Giovanni rifiuta maxi-risarcimento da 1 milione: «La vita di mio figlio non ha prezzo»

Ponte di Genova, il papà di Giovanni rifiuta un risarcimento da 1 milione: «La vita di mio figlio non ha prezzo»
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Lunedì 1 Febbraio 2021, 14:47 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 17:43

«La vita di mio figlio non ha prezzo, voglio prima verità e giustizia». Il padre di Giovanni Battiloro, una delle 43 vittime del crollo del Ponte Morandi di Genova, ha rifiutato un maxi risarcimento di un milione di euro. Parole durissime quelle di Roberto, il padre del giovane di Torre del Greco che morì assieme ad altri tre amici nel crollo del punto sul viadotto del Polcevera, mentre stavano andando in vacanza. Assieme a loro, altri 39 i morti di quel tragico Ferragosto del 2018, per il quale è in corso un lungo processo che vede indagate complessivamente 71 persone, oltre alle due società Aspi e Spea.

Oggi è un giorno particolare per Roberto Battiloro, il papà di Giovanni, una delle 43 vittime del ponte Morandi....

Pubblicato da Sandro Ruotolo su Domenica 31 gennaio 2021

A dare notizia del rifiuto di Roberto Battiloro al risarcimento economico è stato Sandro Ruotolo, senatore della Repubblica, che ha spiegato: «A Roberto Battiloro, il papà di Giovanni, una delle 43 vittime del Ponte Morandi hanno offerto un milione di euro per chiuderla lì.

Ma lui ha detto no: "la vita di mio figlio non ha prezzo, voglio prima verità e giustizia". Ti abbraccio caro Roberto, stiamo tutti con te».

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Con Giovanni Battiloro, quel tragico 14 agosto 2018 morirono anche i suoi tre amici Matteo Bertonati, Gerardo Esposito e Antonio Stanzione, come lui tutti poco più che ventenni, che stavano raggiungendo Nizza e da lì Barcellona per trascorrere le vacanze estive. Oltre a loro, ci furono altre due vittime napoletane: l'autotrasportatore Gennaro Sarnataro, 48enne di Casalnuovo, che stava rientrando a casa con il suo camion, e la 23enne Stella Boccia, originaria di Somma Vesuviana, deceduta assieme al fidanzato di origine dominicana Carlos Jesus Trujillo, con il quale viveva ad Arezzo.

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