Trieste, poliziotti uccisi in questura: imputato assolto anche in appello. «Vizio totale di mente»

Il verdetto lascia l'amaro in bocca alle famiglie delle vittime

Poliziotti uccisi a Trieste, assassino assolto anche in appello. «Vizio di mente». Il padre di una delle vittime: «Siamo stanchi»
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Venerdì 28 Aprile 2023, 17:21 - Ultimo aggiornamento: 30 Aprile, 12:03

È stata confermata l'assoluzione per Alejandro Stephan Meran, il 33enne accusato del duplice omicidio di due poliziotti, Pierluigi Rotta e Matteo Demenego, uccisi in questura a Trieste il 4 ottobre 2019. I giudici hanno confermato la sentenza poiché hanno ritenuto Meran non imputabile. 

Al giovane di origine dominicana la corte ha riconosciuto infatti il «vizio totale di mente», ed ha confermato la sua permanenza in una Rems, ossia una residenza per l'esecuzione delle misure di sicurezza dove dovrà restare per 30 anni, vista la pericolosità e la necessità di cure specifiche. La decisione accoglie la richiesta dei legali di Meran, gli avvocati Paolo e Alice Bevilacqua, che all'Adnkronos spiegano: «La sentenza si commenta da sé». Il verdetto lascia l'amaro in bocca, invece, alle famiglie delle vittime.

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Il padre di Demenego: «Siamo stanchi»

«Siamo un pò stanchi di sentire queste scuse: quanto è malato Meran, quanto sta male.

Siamo stanchi di questa storia, però dobbiamo andare avanti e non ci resta niente altro da fare». Lo ha detto Fabio Demenego, padre di Matteo, uno dei due agenti di polizia rimasti uccisi, commentando la sentenza. «È un pò un ripetersi di queste udienze, prese con molta leggerezza - ha aggiunto Fabio Demenego - però i giudici sono loro. Mi auguro solo che quando un giorno servirà loro l'aiuto di un agente di polizia e si presenterà un ragazzo di 20 anni... magari ci pensano».

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