Senza documenti, armato di coltello, ha aggredito due poliziotti che lo avevano fermato per un controllo. Nella collottazione uno dei due agenti ha espoloso un colpo di pistola ferendo l'aggressore all'addome. È avvenuto a Lavena Ponte Tresa nel Varesotto, al confine con la Svizzera.
Armato di coltello aggredisce poliziotto che spara
L'uomo, secondo quanto ricostruito, prima si è scagliato su una agente che nella colluttazione è caduta a terra, poi si è rivolto al collega che ha sparato ferendolo all'addome.
L'ira dei sindacati
A spiegare la dinamica di quanto accaduto intorno alle 8 in via Manzoni è Fabio Conestà, segretario generale del Movimento sindacale autonomo di Polizia (Mosap). «Questa mattina due colleghi, a Varese, hanno rischiato di essere accoltellati da un nordafricano che alla richiesta dei documenti ha dato di matto. Ha prima tentato di sferrare un fendente alla collega mancandola ma facendola finire per terra, poi si è scagliato contro il collega che ha aperto il fuoco ferendolo. Cosa sarebbe accaduto se il collega non avesse usato l'arma? Anche se la domanda da porsi è: con il taser questo sarebbe successo?», dice Conestà.
«Siamo stanchi di essere presi in giro. Questa vicenda ricorda quella del collega che sparò all'esterno della stazione Termini, divenuta subito occasione di proclami pro taser. Da allora a oggi però, trascorsi diversi mesi, della pistola elettrica neanche l'ombra. Ipocrisia e speculazione sulla pelle dei poliziotti che, chissà, magari adesso dovranno anche risponderne per 'atto dovutò. Esprimiamo la nostra solidarietà ai colleghi - conclude - e tutta la nostra amarezza per un impianto normativo che lascia impuniti e a piede libero questi soggetti e per una certa politica alla quale della sicurezza non importa nulla».
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