Cyberbullismo, antiterrorismo, truffe online, pedopornografia: un anno di inchieste e arresti della Polizia Postale

Cyberbullismo, antiterrorismo, truffe online, pedopornografia: un anno di inchieste e arresti della Polizia Postale
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Domenica 30 Dicembre 2018, 10:45 - Ultimo aggiornamento: 3 Gennaio, 18:32
Nel corso del 2018 sono state denunciate frodi finanziare tramite internet per 38 milioni dei quali 9 milioni recuperati e restituiti. È quanto emerge dal bilancio della Polizia postale e delle comunicazioni in materia di financial cybercrime. Le sempre più evolute tecniche di hackeraggio, attraverso l'utilizzo di malware inoculati mediante tecniche di phishing -si legge in una nota- ampliano a dismisura i soggetti attaccati, soprattutto nell'ambito dei rapporti commerciali, anche per l'utilizzo di particolari tecniche di social engineering e di cyber profiling. Infatti lo scopo delle organizzazioni criminali è quello di intromettersi nei rapporti commerciali tra aziende, attraverso le informazioni acquisite, dirottando asset finanziari verso conti correnti nella disponibilità dei malviventi.

ANTITERRORISMO
Contro il terrorismo di matrice jihadista in rete sono stati monitorati circa 36.000 spazi web e rimossi 250 contenuti. Nell'ambito della prevenzione e contrasto al terrorismo internazionale di matrice jihadista e, in particolare, ai fenomeni di radicalizzazione, la Polizia Postale e delle Comunicazioni ha svolto attività sia di iniziativa, che su specifica segnalazione, al fine di individuare i contenuti di eventuale rilevanza penale all'interno degli spazi e servizi di comunicazione on line, siti o spazi web, weblog, forum, portali di social network e i cosiddetti «gruppi chiusi», anche a seguito di informazioni pervenute dai cittadini tramite il Commissariato di Ps online. Nel corso dell'attività di monitoraggio -continua la nota- si è inoltre riscontrato un effettivo incremento dell'azione da parte dei maggiori fornitori di servizi Internet (Facebook, Google, Twitter, etc.) volta alla rimozione di contenuti illeciti presenti sulle proprie piattaforme, grazie anche alla richiesta di maggiore collaborazione elaborata in numerose sedi istituzionali nell'ambito di progetti internazionali (es. EU Internet Forum), ai quali ha preso parte la Specialità.
A seguito di tale strategia si è rilevato un repentino passaggio dei fenomeni di diffusione e divulgazione dei contenuti riconducibili al radicalismo islamico su piattaforme di comunicazione social ritenute più sicure (Telegram, WhatsApp), in quanto garantiscono maggiore riservatezza. Inoltre, fornendo ai propri utenti un grado di anonimato più elevato, come da policies aziendali, di fatto finiscono per attrarre la quasi totalità delle attività di diffusione di contenuti illeciti, o comunque di propaganda, poste in essere da soggetti contigui ad ambienti filo-jihadisti e agli stessi membri delle organizzazioni terroristiche. Nell'ultimo anno, in concomitanza con le recenti perdite territoriali da parte del cosiddetto Stato Islamico, si è riscontrato un significativo decremento dell'attività mediatica del Daesh, in particolare per quanto concerne la diffusione di nuovi contenuti di proselitismo nel web, sia in termini quantitativi, che qualitativi. Infatti, si è notato che i pochi filmati e le info-grafiche emanati hanno standard qualitativi palesemente inferiori a quelli precedenti, segno, verosimilmente, che il Califfato è in fase di riorganizzazione/trasformazione e sta ristrutturando il suo network interno e ridelineando la propria strategia. In particolare, si sta passando da forme di comunicazione di massa, ben strutturate, alla diffusione di materiale autoprodotto attraverso l'utilizzo di mezzi più semplici, quali smartphones, ma che comunque trovano diffusione attraverso canali sommersi e forme di comunicazione compartimentate. L'attività preventiva e informativa della Polizia Postale e delle Comunicazioni ha visto, inoltre, momenti di collaborazione con la Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione e le locali Digos, anche per la collaborazione specialistica in caso di necessari approfondimenti tecnici in relazione a posizioni emergenti o monitorate sul territorio nazionale.


TRUFFE ONLINE
Truffe online in continua crescita: nel 2018 sono state 3.355 le persone denunciate, 39 gli arresti, con il sequestro di 22.687 spazi virtuali, su un totale di circa 160.000 segnalazioni di truffe o tentate truffe segnalate o trattate. Tra le principali truffe ci sono le cosiddette frodi delle assicurazioni. Questa tipologia di truffa - spiega la Postale - viene commessa attraverso la commercializzazione di polizze assicurative mediante la creazione di portali, in taluni casi con riproduzioni di pagine web di compagnie note, sulle quali sono promosse polizze assicurative temporanee false, esercitando così l'attività di intermediazione assicurativa senza essere iscritti al relativo registro degli intermediari.

CYBERSECURITY
Raddoppiate, rispetto al 2017, le segnalazioni di alert diramate alle infrastrutture critiche nazionali raggiungendo le 55.843 segnalazioni di sicurezza. Inoltre la Sala operativa del Centro ha gestito 442 attacchi informatici nei confronti di servizi internet relativi a siti istituzionali e infrastrutture critiche informatizzate di interesse nazionale; 97 richieste di cooperazione nell'ambito del circuito «High Tech Crime Emergency». Tra le attività investigative condotte, in tale ambito, si segnalano 68 indagini avviate nel 2018 per un complessivo di 15 persone deferite alla magistratura.

PEDOPORNOGRAFIA
Nel 2018 sono stati 43 gli arresti e 532 le persone denunciate, con numerose operazioni coordinate dal Centro nazionale del servizio Polizia postale e delle Comunicazioni, ricordate in un bilancio di fine anno. Dalle attività di prevenzione, è scaturita un'assidua attività di monitoraggio della rete che ha riguardato ben 33.086 siti internet, di cui 2.182 inseriti in black list. Tra le principali operazioni, la Polizia postale ricorda quella denominata 'Ontario' con 22 perquisizioni, 4 persone arrestate e 18 denunciate in stato di libertà e l'operazione 'Safe Friend' con 15 perquisizioni che hanno consentito l'arresto di 2 persone e la denuncia di altre 13. E ancora: le indagini svolte anche in modalità sotto copertura nell'operazione 'Good Fellas' con 14 perquisizioni, 4 arresti e altri 10 indagati denunciati in stato di libertà; l'operazione denominata 'Showcase' con 15 perquisizioni, 14 persone denunciare e un arresto. 

COMMISSARIATO ONLINE
Circa 11.000 (10.922) denunce presentate dagli utenti, 19.088 richieste di informazioni evase e 18.722 segnalazioni ricevute dai cittadini. È il bilancio 2018 dell'attività del Commissariato di Ps online.
Il portale è divenuto ormai il punto di riferimento specializzato per chi cerca informazioni, consigli, suggerimenti di carattere generale, o vuole scaricare modulistica e presentare denunce. Uno strumento agevole che consente al cittadino, da casa, dal posto di lavoro o da qualsiasi luogo si desideri, di entrare nel portale ed usufruire dei medesimi servizi di segnalazione, informazione e collaborazione che la Polizia Postale e delle Comunicazioni quotidianamente ed ininterrottamente offre agli utenti del web. Di particolare importanza le denunce e le segnalazioni giunte anche sul sito del Commissariato di Ps. on-line per i reati di cyberbullismo, perpetrati soprattutto in ambito scolastico da parte di studenti nei confronti di compagni e perpetrati attraverso i social media, con atti denigratori e diffamatori nei confronti delle giovani vittime. Alcune attività sono sfociate nell'emissione da parte dei Questori di provvedimenti di ammonimento anche al fine di responsabilizzare minori autori del reato.


CAMPAGNE SOCIAL
Grande successo della campagne sociale sui rischi e pericoli connessi all'utilizzo della rete internet, rivolte soprattutto alle giovani generazioni, della Polizia postale. Lo sottolinea la stessa Polizia postale nel bilancio sull'attività 2018. Nello specifico -si legge in una nota- la campagna itinerante «Una Vita da Social», ha consentito sino ad oggi di incontrare oltre 1 milione e 700 mila studenti, 180.000 genitori, 100.000 insegnanti per un totale di 15.000 Istituti scolastici e 250 città italiane. Un progetto dinamico, innovativo e decisamente al passo con i tempi, che si avvicina alle nuove generazioni evidenziando sia le opportunità del web che i rischi di cadere nelle tante trappole dei predatori della rete, confezionando un vero e proprio «manuale d'uso», finalizzato ad evitare il dilagante fenomeno del cyberbullismo e tutte quelle forme di uso distorto della rete in generale e dei social network. A disposizione degli utenti è presente la pagina facebook e twitter di «Una vita da social», gestita direttamente dalla Polizia Postale e delle Comunicazioni, dove vengono pubblicati gli appuntamenti, le attività, i contributi e dove i giovani internauti possono «postare» direttamente le loro impressioni ad ogni appuntamento. Grande consenso -continua la nota- ha riscosso la campagna #cuoriconnessi, che ha coinvolto 30.000 studenti, attraverso la proiezione di un docufilm e le testimonianze dirette dei minori vittime di prevaricazioni, vessazioni e violenze online. Inoltre nel corso dell'anno sono stati realizzati incontri educativi su tutto il territorio nazionale raggiungendo oltre 300 mila studenti e circa 3000 Istituti scolastici per i quali è stata messa a disposizione anche un'email dedicata: progettoscuola.poliziapostale interno.it.

ODIO ONLINE
Oltre 5000 spazi virtuali monitorati nel 2018 per condotte discriminatorie di genere, antisemite, xenofobe e di estrema destra. Il contrasto ai reati d'incitamento all'odio è solo uno dei tanti fronti. Durante l'anno che sta per chiudersi grazie all'attività della Polizia postale 43 persone sono state arrestate e 532 persone denunciate nell'ambito di indagini contro la pedopornografia online. Le indagini relative al fenomeno dell'adescamento di minori online hanno portato all'arresto di 3 persone e alla denuncia di 136 indagati. Sempre per quanto i minori, grande attenzione è stata rivolta al contrasto di fenomeni emergenti che scaturiscono da fragilità psico-emotiva dei più giovani tra i quali emergono episodi di istigazione all'autolesionismo e al suicidio, strutturati anche in modalità di sfida o di gioco. In particolare, dal 2017, il Centro ha avviato un'attività di monitoraggio della rete finalizzata a contrastare il fenomeno noto come «Blue Whale», attività rivolta a individuare le vittime e i «curatori» e che ha fatto registrare circa 700 segnalazioni, delle quali 270 confluite in comunicazioni di notizie di reato alle Procure. E l'aumento del numero degli adolescenti presenti sul web ha determinato una crescita esponenziale del numero di minorenni vittime di reati contro la persona: dai 104 casi registrati nel 2016 si è passati a 177 nel 2017 e 202 casi trattati nel 2018, le vittime hanno tutte un'età compresa tra i 14 e i 17 anni. In continua crescita le truffe on line: nel 2018 la Polizia postale ha denunciato 3.355 persone, ne ha arrestato 39, ha sequestrato 22.687 spazi virtuali, ha ricevuto e trattato circa 160.000 segnalazioni di truffe o tentate truffe. Significativa l'attività svolta sulle cosiddette frodi delle assicurazioni, commessa attraverso la commercializzazione di polizze assicurative mediante la creazione di portali, in taluni casi con riproduzioni di pagine web di compagnie note, sulle quali sono promosse polizze assicurative temporanee false.
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