Pillole di iodio, le scorte nelle regioni. Dalla profilassi alla prescrizione, il piano di emergenza nucleare

Pillole di iodio, le scorte nelle regioni: dalla profilassi alla prescrizione, il piano d'emergenza
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Sabato 12 Marzo 2022, 22:39 - Ultimo aggiornamento: 13 Marzo, 17:39

La Conferenza delle Regioni ha dato il via libera al Piano nazionale per la gestione delle emergenze radiologiche e nucleari, che «individua e disciplina le misure necessarie a fronteggiare le conseguenze di incidenti in impianti nucleari di potenza ubicati oltre frontiera, ossia impianti prossimi al confine nazionale, in Europa e in paesi extraeuropei». Ad accelerarne la definitiva revisione, comunque già avviata mesi fa, potrebbero essere stati proprio i timori di rischi di effetti collaterali derivanti dal conflitto in Ucraina. Le stesse autorità nazionali però chiariscono che non c'è alcun allarme.

«Solo in caso di una reale emergenza nucleare, al momento inesistente nel nostro Paese, sarà la Protezione Civile a dare precise indicazioni su modalità e tempi di attuazione di un eventuale intervento di profilassi iodica su base farmacologica per l'intera popolazione», chiarisce l'Istituto superiore di sanità che, insieme a varie società scientifiche, invita a non usare farmaci fai da te, mentre è raccomandato l'uso di sale iodato.

I governatori hanno comunque chiesto al Governo di facilitare la diffusione delle pasticche di iodio stabile nei vari territori, potenziandone la distribuzione anche nelle parafarmacie, dove dovrebbero essere venduti come integratori.

Trentino 

È in corso di ricognizione da parte delle strutture preposte la scorta di iodio in Trentino. Lo ha detto, in conferenza stampa, l'assessora alla salute e politiche sociali della Provincia di Trento, Stefania Segnan. Il tema è stato affrontato durante la conferenza Stato- Regioni in relazione al Piano nazionale emergenze radiologiche e nucleari. Segnana ha spiegato che lo iodio, per essere efficace, va distribuito entro le due ore e mezza dall'esposizione: va quindi valutata la quantità di scorte - ha detto - e la presenza sul territorio per poter raggiungere in quell'arco temporale tutta la popolazione.

Marche

Il timore di un pericolo nucleare ha fatto scattare anche nelle farmacie delle Marche la corsa all'accaparramento di prodotti a base di iodio. «Gli integratori sono andati a ruba negli ultimi giorni - riferisce Andrea Avitabile, presidente regionale Federfarma Marche -. Non appena è stato paventato il rischio di un attacco nucleare o di una possibile esplosione delle centrali atomiche in Ucraina, c'è stata subito una richiesta esponenziale di integratori a base di iodio, tanto che le scorte si sono esaurite rapidamente in molte farmacie. Si tratta di un prodotto di nicchia, per cui le disponibilità non erano elevate, e con l'enorme richiesta, è subito terminato». Avitabile chiarisce che «nel caso in cui dovesse rendersi necessaria una iodoprofilassi, occorre intervenire con farmaci a dosaggi specifici e soggetti a prescrizione medica, da utilizzare solo in caso di esposizione e non in via preventiva. Non bisogna farsi prendere la mano dalla psicosi». Insomma, no al fai-da-te. 

Friuli Venezia Giulia 

«Premesso che non c'è nessun allarme, facciamo questo atto di ricognizione che è un atto di corretta amministrazione per capire quali sono gli strumenti, in particolare lo iodio, che sono presenti in regione. Poi a seguito di questo comunicheremo l'informazione anche nell'ambito della procedura che il dipartimento nazionale di Protezione civile sta organizzando relativamente a questo tema». Lo ha detto il vicepresidente del Friuli Venezia Giulia con delega alla Protezione civile, Riccardo Riccardi, al Tgr Rai Fvg in merito a una ricognizione che la Regione ha avviato sulle farmacie per quantificare le scorte di iodio stabile presenti sul territorio. La ricognizione - come anticipato da Il Gazzettino - è stata avviata venerdì e gli esiti sono attesi per domani. Si tratta di un'attività cautelativa, in relazione alla situazione in Ucraina. Lo iodio stabile deve essere somministrato in caso di esposizione alle radiazioni con l'obiettivo di saturare la tiroide, chiudendo così la porta allo iodio radioattivo che si potrebbe sprigionare in caso di incidente in una centrale nucleare. Dopo i combattimenti che hanno interessato la centrale nucleare di Zaporizhzhia, anche nelle farmacie del Fvg - riporta il quotidiano - si è scatenata la corsa allo iodio stabile anti-radiazioni, con diverse richieste in pochi giorni.

Lazio 

«In queste ore c'è una corsa ingiustificata a richiedere in farmacia medicinali a base di iodio. Bisogna evitare questo 'fai da tè assolutamente inutile, ingiustificato e inappropriato, come ha denunciato anche la Federazione degli Ordini dei Farmacisti italiani e la comunità scientifica. È opportuno che il ministero della Salute intervenga per evitare questa psicosi». Così sui social l'assessore alla Sanità della Regione Lazio Alessio D'Amato

La profilassi 

Nel caso in cui dovesse scattare la profilassi, «il periodo ottimale di somministrazione di iodio stabile è meno di 24 ore prima e fino a due ore dopo l'inizio previsto dell'esposizione. Risulta ancora ragionevole somministrare lo iodio stabile fino a otto ore dopo l'inizio stimato dell'esposizione. Da evidenziare che somministrare lo iodio stabile dopo le 24 ore successive all'esposizione può causare più danni che benefici. La misura della iodioprofilassi è quindi prevista per le classi di età 0-17 anni, 18-40 anni e per le donne in stato di gravidanza e allattamento. Il Ministro della Salute può decidere l'attivazione delle procedure per la distribuzione di iodio stabile nelle aree interessate».

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