Ha atteso di essere arrestato seduto su una poltrona logora, nella sua camera da letto, lo sguardo fisso alla finestra da cui, pochi minuti prima, aveva sparato e ucciso. Temeva di perdere la casa, Dario Cellino, 91 anni, e per questo motivo ha fatto fuoco contro Marco Massano, geometra di 44 anni che il tribunale aveva incaricato di valutare la sua abitazione di Portacomaro, nell'Astigiano. Due colpi di pistola al petto che, nonostante la corsa in ospedale, gli sono stati fatali. Il dramma si è consumato lungo la statale che porta al paese, di fronte alla casa della famiglia Cellino.
Il pensionato non aveva pagato le ultime rate del mutuo e c'era una procedura esecutiva in corso. Il geometra doveva valutare l'immobile, come gli aveva spiegato nei giorni scorsi quando gli aveva telefonato per prendere appuntamento. L'anziano sapeva di quella visita. E lo sapeva anche il figlio Bruno, autotrasportatore che era a Vercelli per lavoro. Nessuno poteva però presagire cosa avrebbe fatto l'uomo, molto conosciuto nel piccolo Comune alle porte di Asti per essere stato proprietario di un mobilificio che, dopo un periodo di crisi, sette anni fa aveva chiuso.
Profilo Abbonamenti Interessi e notifiche Newsletter Utilità Contattaci
Logout