Pay tv pirata, Donna Flora e quel tesoro di tessere: indagini partite da una casa di Napoli

Donna Flora e quel tesoro di tessere: indagini partite da una casa di Napoli
di Leandro Del Gaudio
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Giovedì 19 Settembre 2019, 08:32 - Ultimo aggiornamento: 15:13

Tutto ha inizio da un controllo in via dell'Abbondanza, siamo a Marianella, seguendo una segnalazione, gli inquirenti bussano in casa di Flora Gianniello, una degli indagati. Spunta un piccolo tesoro di documenti: decoder, tessere sky, encoder, materiale informatico, documentazione, ma anche contanti per oltre 17mila euro. Una sorta di archivio interamente riconducibile a Franco Maccarelli, uno dei nomi chiave di questa vicenda, su cui gli inquirenti cominciano a tessere la trama di verifiche. È il 27 gennaio del 2017, il primo passo di una inchiesta che ha consentito di mettere a fuoco il ruolo di esperti informatici, di reseller (venditori), di fiancheggiatori in grado di procurare strumenti e canali utili per veicolare i soldi della frode su conti correnti sicuri.

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IL SEQUESTRO
Ma torniamo in via dell'Abbondanza, al giorno del sequestro. Spuntano tanti riferimenti a due immobili al Centro direzionale, siamo nell'isola G1, dove spunta un archivio di dati e informazioni decisive per dare una connotazione napoletana a un giro di affari internazionale. Scrive il gip Fabio Provvisier: «Ogni anno sono state effettuate movimentazioni per sei milioni e mezzo di euro». Soldi controllati da figure a metà strada tra pirati informatici, nerd capaci di mimetizzarsi nella rete, progettisti di software, venditori. E ancora: «Emerge con estrema chiarezza il pieno coinvolgimento della società Xtream codes Ltd nell'attività di riproduzione non autorizzata di interi palinsesti televisivi.
 


Tecnicamente la società rappresenta il pilastro portante quasi dell'intero mercato dell'Itpv illegale, essendo depositaria dei dati di tutti i server che utilizzano la loro piattaforma (lista clienti, rivenditori, flussi video, scadenze abbonamenti). Ma torniamo a quelle stanze del Centro direzionale: «È qui che veniva rinvenuto materiale di interesse investigativo riconducibile a Maccarelli, ritenuto il capo e il promotore dell'associazione», colui che tiene le fila di tutti i partecipi, in base ai ruoli ricoperti da ciascuno e che mantiene i contatti con i soggetti stranieri». Un sistema che ha lavorato per crescita esponenziale, dal momento che da ogni server potenzialmente si poteva costruire altri canali di comunicazione e di trasmissione di dati.

Leandro Del Gaudio
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