Patenti facili dopo la sospensione per droga, primario nei guai per favori a 3 amici

Patenti facili dopo la sospensione per droga, primario nei guai per favori a 3 amici
2 Minuti di Lettura
Giovedì 28 Novembre 2019, 19:04 - Ultimo aggiornamento: 19:51

Il pm Silvia Golin ha chiuso le indagini su presunti abusi d'ufficio e falsi per patenti facili, commessi nell'estate del 2018. Gli indagati sono il professor Massimo Montisci, direttore dell'Uoc di Medicina legale dell'Azienda ospedaliera di Padova, il chimico Alessandro Nalesso, che era a capo del laboratorio di Medicina legale, Rocco Sbirziola, albergatore di Abano Terme, Edoardo Urschitz, avvocato e titolare di un'agenzia di infortunistica di Padova, e Michele Casadio, trasportatore di Padova.

Falciato sulle strisce a 82 anni da un giovane senza patente

Pretty Solero, patente sospesa per due mesi al rapper romano. «Consuma droga»

 





Stando all'accusa, Montisci e Nalesso avrebbero aiutato i tre coimputati a riottenere rapidamente la patente di guida sospesa in seguito a controlli stradali in cui erano risultati positivi agli stupefacenti.

Per aggirare le norme, avrebbero fatto in modo che i tre accedessero ai laboratori ospedalieri attraverso un protocollo che di norma viene applicato alle persone defunte. In questo modo, gli esami medici non sarebbero stati tracciati in modo ufficiale.

Sbirziola, Urschitz e Casadio, tutti conoscenti del primario, avrebbero potuto fare varie «prove» di analisi in vicinanza della commissione medica che li avrebbe dovuti valutare, spostando gli appuntamenti a seconda delle esigenze. Gli indagati hanno ora 20 giorni di tempo per farsi eventualmente interrogare.

 
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA