Padova, ragazza di 15 anni in coma etilico dopo una bottiglia di vodka, il barista la risarcisce con 300 euro

Il gestore asiatico di 41 anni si è trovato indagato per avere dato da bere a un minorenne e per lesioni

Ragazzina in coma etilico, risarcita dal barista
di Marco Aldighieri
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Giovedì 26 Gennaio 2023, 12:26 - Ultimo aggiornamento: 12:27

Quel 12 marzo dell'anno scorso il titolare del bar Futuro di Casalserugo era finito nei guai per avere somministrato alcol a una ragazzina di 15 anni.
La giovane, sbronza, era svenuta ed è stata ricoverata in ospedale. Così il gestore asiatico di 41 anni, difeso dall'avvocato Luca Voltan, si è trovato indagato per avere dato da bere a un minorenne e per lesioni. Ma alla fine, davanti al giudice di Pace, è riuscito a estinguere i reati attraverso una oblazione.

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IL FATTO
Quel pomeriggio di marzo la ragazza insieme a un amico di 17 anni era entrata nel bar Futuro. Ad avvicinarsi al bancone per chiedere una bottiglia di vodka è stato lo studente. Il barista asiatico, senza battere ciglio, gli ha venduto il superalcolico. La coppia è poi uscita dal locale e si è appartata per bere. In pieno giorno la giovane si è scolata l'intera bottiglia, mentre l'amichetto pare si sia tirato indietro.
La gradazione alcolica della vodka in pochi minuti ha trasformato un pomeriggio di festa in un autentico dramma. La quindicenne si è accasciata e ha cominciato a stare male. Pochi secondo dopo è svenuta e ha rischiato il coma etilico. Immediato è stato l'intervento del personale medico del Suem 118. In ospedale è stata curata, i medici l'hanno poi dimessa con una prognosi di due giorni. Una volta smaltita la sbornia e scampato il pericolo, la giovane ha riferito di aver acquistato da bere nel bar Futuro. Papà e mamma, spaventati per quanto accaduto alla loro bambina, si sono recati nella caserma dei carabinieri e hanno presentato denuncia contro il gestore del bar.
Gli uomini dell'Arma hanno iniziato a indagare e sono andati nel locale per chiedere al barista asiatico cosa fosse successo quel pomeriggio del 12 marzo dell'anno scorso.

Inoltre hanno sentito anche l'amico diciassettenne della ragazzina. In poco tempo hanno chiuso il cerchio e il 41enne cinese si è trovato nei guai.

L'ITER PROCESSUALE
Il barista, fin da subito, aveva offerto un assegno come risarcimento danni ai genitori della quindicenne. Ma la mamma della studentessa ha rifiutato, convinta di ottenere un maggiore risarcimento danni e una condanna penale ai danni del barista. Così si è arrivati davanti al giudice di pace Valeria Raudino.
E qui il gestore asiatico ha chiesto e ottenuto di effettuare un'oblazione di 1.600 euro per estinguere i reati a lui contestati e infine ha risarcito la ragazzina con trecento euro.

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