Operaio muore nel pozzo di una discarica. Il collega si cala per salvarlo ma le esalazioni uccidono anche lui

Operaio muore nel pozzo di una discarica. Il collega si cala per salvarlo ma le esalazioni uccidono anche lui
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Giovedì 29 Agosto 2019, 16:05 - Ultimo aggiornamento: 28 Febbraio, 12:20

Due operai sono morti per le esalazioni provenienti da un pozzo di manutenzione di una discarica in cui stavano lavorando, stamani, ad Aliano (Matera). Nel pozzo è entrato prima un operaio, poi l'altro, quasi certamente per soccorrere il compagno di lavoro. I cadaveri di Donato Telesca e Leonardo Nolè, di 53 e 54 anni, sono stati trovati dai Vigili del fuoco in fondo al pozzo, uno vicino all'altro: compagni di lavoro, compagni nella morte. 

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Ad ucciderli sono state le esalazioni di anidride carbonica che si erano raccolte in fondo al pozzo, profondo tra 20 e 30 metri, che conduce ad una vasca: vi si raccoglie il «percolato» che filtra dai rifiuti accumulati nella discarica. La pista «anidride carbonica» è quella che è balzata subito agli occhi esperti degli specialisti dei Vigili del fuoco i quali, giunti sul posto, hanno dovuto adottare una serie di precauzioni prima di calarsi nel condotto per recuperare i corpi dei due operai. Ma l'ipotesi, per quanto solida, dovrà essere sostenuta dagli esami autoptici sui due cadaveri, che sono già stati disposti dalla Procura della Repubblica di Matera.

L'impianto, inoltre, è stato sequestrato, perché gli accertamenti dovranno riguardare tutta la struttura, comunque chiusa dal 2013. Nonostante che l'impianto fosse chiuso, però, periodicamente vi si eseguivano lavori di controllo e manutenzione. In particolare, oggetto degli interventi era proprio il pozzo: una struttura di forma obliqua, alla quale si accede attraverso una scala. È la stessa scala che ha imboccato il primo dei due operai morti: erano giunti nella discarica di «Cugno di mango» su un'autocisterna partita da Potenza, dove ha sede l'azienda che curava la manutenzione della discarica e dove anche loro vivevano con le loro famiglie.

Obiettivo dell'intervento: controllare l'impianto di raccolta del percolato, prelevare quello raccolto nella vasca servita dal condotto e trasportarlo in un impianto di smaltimento dei rifiuti. Qualcosa però è andato storto: il primo operaio sceso nel pozzo è rimasto in silenzio troppo a lungo, oppure non è tornato in superficie nei tempi previsti. Il compagno di lavoro deve aver capito che aveva bisogno di aiuto e si è calato a sua volta nel condotto: entrambi sono morti. Alla fine, trascorso inevitabilmente altro tempo, l'autista dell'autocisterna ha dato l'allarme. Ma quando i soccorritori sono arrivati nella discarica per i due operai non c'era più nulla da fare. Cordoglio alle loro famiglie è stato espresso dal Presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi. Numerosi gli interventi di uomini politici e sindacalisti, che hanno chiesto interventi per aumentare la sicurezza sui luoghi di lavoro.

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