Era il 2010, quando Lorenzo Guarnieri veniva travolto e ucciso a soli 17 anni da un motociclista a Firenze. Il responsabile era alla guida sotto l’effetto di alcol, droghe e psicofarmaci: tredici anni dopo la tragedia, è stato condannato dalla Corte d’Appello fiorentina a risarcire di 700mila euro l’assicurazione della quale era cliente. Secondo quanto stabilito dai giudici, inoltre, dovrà versare altri 35mila euro per le spese legali. Finisce così il caso dal quale è nato il reato di omicidio stradale.
Il processo penale, nel quale erano state accertate le condizioni psicofisiche dell’uomo, oggi 57enne, la notte dell’incidente, si era concluso con una condanna in rito abbreviato a 2 anni e 8 mesi di reclusione, poi confermata in via definitiva anche dalla Cassazione.
«Credo che sia importante stabilire il principio che chi si ubriaca e si droga, mettendosi poi alla guida, non può essere tutelato dall’assicurazione», osserva il padre di Lorenzo. «È una decisione eticamente giusta e sono contento che l’assicurazione abbia deciso di far valere la propria azione di rivalsa nei confronti del suo assistito». Dalla tragedia di quella maledetta notte di giugno, la famiglia ha dato vita all’associazione Lorenzo Guarnieri per ricordare il ragazzo e organizzando iniziative di sensibilizzazione nelle scuole e nelle università.