Le terme cercano disperatamente camerieri, cuochi e pizzaioli. «Ma i giovani preferiscono il sussidio statale»

Alle terme si cercano disperatamente camerieri, cuochi, aiuto cuochi e pizzaioli. Ma i ragazzi preferiscono il sussidio statale
di Lucio Piva
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Domenica 6 Giugno 2021, 14:54

ABANO-MONTEGROTTO - Meglio giovani e magari con esperienza. Ma ci sono anche locali che non si formalizzano se il candidato ha qualche anno in più e meno trascorsi lavorativi. Anche gli annunci di ricerca del personale apparsi in pochi giorni in almeno una cinquantina di locali fra Abano e Montegrotto (Padova) vanno letti come uno dei segnali della ripresa.

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«Da Abano e Montegrotto spiega infatti Filippo Segato, segretario provinciale dell'Appe siamo subissati di richieste di camerieri, cuochi, aiuto cuochi e pizzaioli, al punto che stiamo pensando di coinvolgere i centri per l'impiego e l'Ente regionale Veneto lavoro per disciplinare la relazione fra la domanda e l'offerta.

Il fenomeno della ricerca di personale è positivo nel misurare la ripresa. Ma paradossalmente sembra costituire un nuovo scoglio per gli imprenditori desiderosi di ripartire».


Fra i ristoratori, in effetti, la domanda supera di gran lunga l'offerta. Lo sanno bene gli operatori che hanno messo gli annunci in bella vista sulle loro vetrine. «Non è facile - spiega fra questi Federico Legnaro, titolare delle Osterie meccaniche di Abano trovare personale giovane con un minimo di esperienza disposto a lavorare il sabato e la domenica con orari impegnativi. Più di qualcuno, a conti fatti, preferisce il sussidio sociale. I più gettonati sono ovviamente i ragazzi in arrivo dall'istituto Alberghiero. Ma molti di loro preferiscono le spiagge di Jesolo o Bibione, più brulicanti di vita nella stagione estiva, quando gli hotel termali escono dall'alta stagione». I vuoti da riempire nei locali di Abano e Montegrotto sono molteplici. E sono quasi tutti dovuti alla scelta di lavoratori che, nell'impossibilità di vivere con gli ammortizzatori sociali concessi nel periodo di chiusura dei locali, hanno preferito cercare altre professioni. Molti si sono riciclati nel settore dell'edilizia, dei trasporti e nei supermercati, altro settore che non ha conosciuto la crisi del Covid. Ma il fenomeno dell'emorragia delle figure professionali dai ristoranti, secondo altri operatori non è legato solo all'incidenza del virus. «Tradizionalmente sottolinea Sergio Moronato, noto chef di Abano, e ora titolare un'azienda di ristorazione il personale impiegato negli alberghi e nei locali ha sempre fatto i conti con contratti precari e con paghe inadeguate. La riapertura dei locali potrebbe ora essere l'occasione per i titolari di aprire un mercato dove la qualità lavorativa corrisponda a retribuzioni adeguate. Ma sono pessimista su questa svolta».

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