Novara, ucciso a coltellate per aver difeso la figlia: il padre colpito dall’uomo che molestava la ragazza

Le grida udite dai vicini: «Aiuto, mi uccide». L’aggressore interrogato dai Carabinieri

Novara, ucciso a coltellate per aver difeso la figlia: il padre colpito dall uomo che molestava la ragazza
di Erica Di Blasi
4 Minuti di Lettura
Venerdì 28 Aprile 2023, 23:26 - Ultimo aggiornamento: 30 Aprile, 12:03

È morto per difendere la figlia. Quell’uomo così insistente non la voleva lasciare in pace e il padre ha fatto l’errore di mettersi in mezzo. «Lasciala stare, te la devi dimenticare». Sperava con il suo gesto di salvare la sua principessa, di cancellare quell’incubo per sempre. La ragazza si era confidata con il genitore. «Quell’uomo non mi lascia in pace, mi perseguita». In tutta risposta lo spasimante lo ha accoltellato più volte. «Non metterti in mezzo, pensa per te!». E quello che doveva essere un avvertimento è andato oltre: ha ucciso il padre della ragazza di cui si era invaghito. L’uomo, italiano, è morto poco dopo in ospedale. Tutti i tentativi di rianimarlo sono stati vani. 

Roma, al Casilino la lite tra coinquilini sfocia in omicidio: 40enne ucciso a coltellate

LA DINAMICA

L’omicidio è avvenuto ieri pomeriggio, intorno alle 17, a Oleggio, in provincia di Novara, in una casa di via Cantoni.

Uno dei tanti condomini della zona. I carabinieri del Nucleo investigativo intervenuti sul posto hanno cercato di ricostruire l’accaduto in particolare in base al racconto dei testimoni. Dalle prime informazioni raccolte si sarebbe trattato di una lite davanti a casa: un padre intervenuto per difendere la figlia, vittima di avances da parte di un conoscente. Un uomo molto più grande di lei, pericoloso, arrestato più volte e temuto da tutti nel quartiere. Durante lo scontro è spuntato un coltello e ad avere la peggio è stato proprio il padre della ragazza, colpito da un fendente al costato. L’uomo, di 45 anni, è stato trasportato all’ospedale Maggiore di Novara già in gravi condizioni. È morto poco dopo. I carabinieri arrivati sul posto hanno subito fermato l’aggressore. La vittima abitava in un altro paese della provincia di Novara mentre il presunto omicida, 65 anni, che avrebbe precedenti penali, anche per droga, in una casa a Oleggio.

I due, assassino e vittima, si conoscevano e una delle ipotesi su cui stanno lavorando gli investigatori che per ora lasciano aperta anche altre piste è che all’origine della discussione ci sia stata una lite alimentata dalle avances che l’aggressore avrebbe fatto alla figlia della vittima, una giovane donna. L’assassino, che vive da solo al terzo piano, è probabile che proprio qui abbia incontrato la sua vittima. Forse il padre della ragazza si era presentato a casa del molestatore per un chiarimento, per intimargli di lasciarla in pace una volta per tutte. Le molestie risalivano a qualche giorno prima. La discussione è però degenerata. Il 65enne ha colpito il genitore con almeno una coltellata al torace, ma è verosimile che i colpi inferti siano anche di più. A definirlo con certezza sarà l’autopsia che sarà eseguita nei prossimi giorni. L’uomo sanguinante ha cercato di scappare scendendo per le scale: come testimoniano le tracce di sangue ancora visibili sui gradini. «Aiuto, mi uccide». Le forti urla hanno attirato l’attenzione di molti vicini che hanno chiamato i carabinieri. «Un uomo è stato accoltellato, perde sangue». Soccorso dal 118, l’uomo è stato portato d’urgenza all’ospedale Maggiore di Novara in condizioni già gravissime, ma è morto poco dopo il suo arrivo. La figlia è disperata. I carabinieri del nucleo operativo e del nucleo investigativo del comando provinciale di Novara stanno ancora indagando per ricostruire gli ultimi dettagli dell’accaduto. L’arma usata per colpire la vittima non è ancora stata trovata. Il sospettato di essere il killer è stato portato in caserma per essere interrogato. 

I PRECEDENTI

Si tratta comunque della seconda vittima per un accoltellamento nel giro di pochi giorni: domenica pomeriggio era morto un tunisino di 31 anni al termine di un litigio tra connazionali a Sant’Agabio in via Della Riotta. I due non erano soli. C’erano altri tunisi nella zona nei pressi del bar “Il parchetto”, e pare che ci si dovesse incontrare per risolvere questioni legate a una donna. La discussione ha coinvolto parecchie persone, che si sono allontanate dal bar. Sono cominciati a volare gli insulti, e qualcuno deve anche aver rotto una bottiglia per minacciare i rivali. A un certo punto però Sami Ben Allala ha estratto un coltello da cucina e ha colpito al petto Ramzi Arfaoui, che è stramazzato al suolo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA