No vax, l'identikit di chi vuole bloccare le stazioni (e scatena la guerriglia su Telegram)

No-vax, domani in piazza contro il Green pass: l'identikit di chi vuole bloccare le stazioni
di Francesco Malfetano
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Martedì 31 Agosto 2021, 10:24 - Ultimo aggiornamento: 1 Settembre, 10:37

«Bloccheremo tutto». «Mettiamoli alla gogna». «Seguiamoli a casa». L'universo no-vax e no-pass italiano è in subbuglio e, almeno a guardare le loro chat su Telegram, si prepara ad una specie di guerriglia. L'appuntamento segnato è per domani, 1° settembre, alle 14.30 nelle piazze antistanti alle principali stazioni ferroviarie italiane. L'obiettivo è paralizzare con la loro presenza in massa le partenze dei treni dell'alta velocità almeno fino a sera.

I no-vax e i no-pass domani in corteo

Il motivo? A bordo di questi convogli, come stabilito dall'ultimo decreto governativo, proprio da domani scatterà l'obbligo del Green pass. Manifestazioni più o meno pacifiche nelle intenzioni degli organizzatori - che pure invitano «chi non ha le palle di agire e fare qualcosa, fa prima ad andarsi a vaccinare» - che sembrano essere l'apice del crescendo vissuto in questi giorni tra minacce ai virologi e pugni in faccia ai giornalisti. In altre parole, a dispetto dell'identikit quasi caricaturale che se faceva all'inizio della campagna vaccinale, col tempo le posizioni di una fetta dei contrari al vaccino sembrano essersi radicalizzate al punto da non escludere il ricorso alla violenza o comunque la disponibilità a commettere un reato come l'interruzione di pubblico servizio. Ad esempio sulle affollatissime chat Telegram (piattaforma per la messaggistica istantanea che fa dell'anonimato degli iscritti uno dei suoi punti forza) c'è già anche un nuovo appuntento fissato: il 2 settembre a Padova, dove in serata è annunciata la presenza del ministro della Salute Roberto Speranza. 

 

In pratica, tanto nelle minacce quanto nelle manifestazioni, il variegato mondo negazionista italiano sta alzando il tiro.

Perchè? Una parte di loro è interessata dai provvedimenti che entreranno in vigore a stretto giro e in qualche modo si sentono braccati. A titolo puramente esemplificativo, il 57enne che ieri ha colpito al volto un video-giornalista del gruppo Gedi è un operatore scolastico che per tornare al lavoro ha l'obbligo di esibire il Green pass.

Tracciare un identikit d'altronde è piuttosto complesso per via delle numerose posizioni e sfumature assunte dai no-vax e dai ni-vax. Tant'è che sia nei gruppi sia durante le manifestazioni, alcuni provano a normalizzare un po' la situazione chiedendo di allontanare coloro che non riescono a controllarsi. Ad esempio molti degli iscritti sono "esitanti" ovvero pur non essendo radicalmente contrari alla vaccinazione, aspettano, temporeggiano, dubitano, non si fidano e comunque non si sottopongono all'immunizzazione. Molti altri però, sono ormai incastrati in un loop narrativo in cui a farla da padrone sono i bollettini pilotati dal ministero della Salute, le morti Covid inesistenti, i vaccini pieni di metalli e le cure domiciliari preventive.

CHI SONO
Se per definirne il numero complessivo ci si può affidare ai dati sulle vaccinazioni (i 3,5 milioni di over50 non ancora immunizzati ad esempio, ma certo non scenderanno tutti in piazza) definirne un profilo tipo è decisamente più difficile. In ogni caso nelle scorse settimane ci ha provato l'istituto di sondaggi Ipsos che anzitutto ha stabilito come il 7% degli italiani rifiuta il vaccino, il 10% ha forti dubbi e il 24% non vuole il Green pass. Poi gli esperti dell'istituto Nando Paglioncelli hanno definito che dal punto di vista geografico sono maggiormente distribuiti nel Nord-Est, dove i No vax arrivano al 10% e gli attendisti al 15%. Mentre sono meno tra chi è residente al Sud (4%) e nelle isole (6%) o è nel Nord-Ovest, dove invece si tocca il livello più basso: 8%. 


Per l'Ipsos in media chi si professa no-vax o ni-vax ha tra i 35 e i 49 anni di età. Tra i contrari l’11% gode di una condizione economica elevata (Il 5% ha un reddito medio e l'8% uno basso). Tra gli incerti invece solo il 4% si trova in una fascia di reddito elevata, mentre se è medio-bassa la percentuale sale al 12% e se è bassa raggiunge il 16%. Al contrario, tra chi si è vaccinato o sicuramente lo farà l’83% si trova in una fascia economica alta.
Sul fronte dell'istruzione la maggioranza dei no vax ha la licenza media (tra i favorevoli invece il titolo di studio più comune è la laurea). Infine, il voto. Chi alle urne sceglie il centrodestra è più sovrarappresentato tra i No vax. Lo è il 14% degli elettori della Lega e il 10% di chi sceglie Fratelli d’Italia, mentre tra gli elettori del Partito Democratico non si supera la quota del 2% e tra i 5 Stelle il 7%. Per quanto riguarda gli indecisi, il M5s sale al 13% e FdI al 12%, mentre al primo posto ci sono gli elettori di Forza Italia, Cambiamo e NcI. 

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