Covid, boom di contagi a Nizza: 751 casi ogni 100 mila abitanti. Il sindaco: «Troppi turisti, rischiamo la catastrofe»

Covid, boom di contagi a Nizza: 751 casi ogni 100 mila abitanti. Il sindaco: «Troppi turisti, rischiamo la catastrofe»
di Cristiana Mangani
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Lunedì 22 Febbraio 2021, 12:13 - Ultimo aggiornamento: 13:16

E' il più grande focolaio di Europa: Nizza con i suoi 751 casi di Covid-19 ogni 100 mila abitanti . E il sindaco della città indica come causa l'eccesso di turisti nel periodo delle vacanze di Natale.

«La situazione sanitaria è catastrofica - dichiara Christian Estrosi, primo cittadino della città francese - Solo oggi 17 nuovi ricoveri, la rianimazione è vicina alla saturazione, le operazioni vengono deprogrammate». L'ultima settimana, infatti, c'è stata una vera e proria esplosione di contagi, decisamente superiore alla media nazionale che è di 190 ogni 100 mila. «Siamo passati da 20 a 120 voli al giorno», lamenta il sindaco. E c'è anche la vicinanza con l’Italia e i numerosi viaggi oltre frontiera di francesi che hanno voluto approfittare dei ristoranti e bar rimasti aperti in Liguria. Non a caso nei giorni scorsi, preoccupazioni per una trasmissione delle infezioni erano stati espresse dal governatore Giovanni Toti, che giovedì ha detto di aver parlato con il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, «per comprendere se nella revisione legislativa prevista nelle prossime settimane si pensi d'inserire un controllo mirato alla frontiera italo-francese».

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La Francia ha resistito finora a un terzo lockdown ma la situazione a Nizza e in Costa azzurra è diventata troppo preoccupante.

il tasso di incidenza è il triplo di quello nazionale. Un quadro che preoccupa anche dall'altra parte della frontiera per il rischio di aumento dei contagi nel Ponente ligure. Nizza e il dipartimento delle Alpi Marittime finiranno dunque, secondo i segnali delle ultime ore, in un lockdown locale limitato al sabato e domenica, una misura finora mai adottata in Francia. Véran è apparso preoccupato visitando un ospedale della città e ha invitato il prefetto a proseguire nei suoi contatti con le autorità locali in vista di nuove misure che potranno andare «da un coprifuoco rafforzato a un lockdown locale il fine settimana». Una decisione che ha trovato favorevole anche Estrosi, che accompagnava il ministro e ha sottolineato l'esigenza di provvedimenti «condivisi» con la popolazione. Per lui, l'opzione di chiudere tutto nei weekend «merita di essere studiata», poiché scoraggerebbe i turisti intenzionati a prenotare soggiorni e «quelli che corrono rischi riunendosi in 10, 15 o 20 nel finesettimana».

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Di misure più rigide si era anche parlato per l'altra regione ad alto livello di contagi, la Mosella - al confine con la Germania - ma per ora le autorità hanno deciso di limitari ad aumentare i controlli sulle misure in vigore e il numero di tamponi. L'ottimismo che finora ha caratterizzato l'azione di governo, che ha resistito alle richieste di un lockdown in Francia, visto il dilagare delle varianti del Covid-19, sembra segnare il passo. Véran, proprio a Nizza, ha detto che «la tendenza osservata negli ultimi 3 giorni non è buona, non è più buona». In particolare, ha sottolineato, ieri abbiamo contato «oltre 3.000 casi in più rispetto al venerdì della settimana precedente». Ai parlamentari della maggioranza che hanno partecipato a una videoconferenza con l'Eliseo, il presidente Emmanuel Macron ha detto che si concederà almeno una settimana prima di decidere se le misure attuali possono essere allentate o, al contrario, se ci sia bisogno di una stretta.

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