Neonata lasciata nella culla per la vita a Bergamo, la mamma tornata per consegnare la lettera d'addio

La piccola è stata chiamata Noemi

Neonata lasciata nella culla per la vita a Bergamo, la mamma tornata per consegnare la lettera d'addio
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Giovedì 4 Maggio 2023, 08:29 - Ultimo aggiornamento: 22:24

«I nostri operatori hanno ancora le lacrime agli occhi»: alla Croce rossa di Bergamo sono commossi. Un altro neonato è stato lasciato in una culla termica in Lombardia. Questa volta è una bimba, è stata chiamata Noemi, pesa 2,9 chili e sta bene. La mamma ha atteso che i dipendenti della Croce Rossa si accorgessero della piccola e che la portassero al sicuro.

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Poi, pochi minuti dopo, è tornata e ha lasciato una lettera per spiegare il suo gesto, ma anche il suo amore: «Nata stamattina 3/5/2023, a casa - è il messaggio straziante -.

Solo io e lei come in questi 9 mesi. Non posso, ma le auguro tutto il bene e la felicità del mondo. Un bacio per sempre dalla mamma. Vi affido un pezzo importante della mia vita che sicuramente non dimenticherò mai. Un bacio per sempre (mamma)».


I TRATTI SOMATICI
L'allarme, che squilla in automatico quando qualcuno apre la finestra dell'impianto posizionato su via Broseta, è scattato alle 17.05. Pochi minuti dopo, nel traffico di quell'ora, ha risuonato di nuovo ed è stata trovata la lettera. Dai tratti somatici la piccola potrebbe avere origini sudamericane. Indossava una tutina e un golfino rosa. Antonella Matta, la dipendente della Croce Rossa che per prima, con il collega Marco Riva, se ne è presa cura, ha scelto di chiamarla Noemi. «Era tranquilla, forse aveva solo fame perché si succhiava le manine - dice -. Era bella, curata, ben tenuta». Le sono stati controllati i parametri vitali («erano perfetti») e, avvolta in una coperta, è stata portata all'ospedale Papa Giovanni XXIII, dove è stata ricoverata nel reparto di Patologia neonatale e nelle prossime ore sarà comunque sottoposta a esami più approfonditi. Sarà, poi, il Tribunale dei minori di Brescia a decidere per il suo futuro.


I precedenti più recenti tutti a Milano: il primo neonato aveva appena una settimana di vita ed era stato lasciato nella Culla per la vita della clinica Mangiagalli il giorno di Pasqua. Anche in quel caso c'era un bigliettino in cui la madre spiegava che il bambino è sano e si chiama Enea. Il Tribunale ha deciso di affidare il piccolo a una famiglia che si è resa disponibile. Il giorno dopo una donna senza fissa dimora ha abbandonato una neonata appena data alla luce all'ospedale Buzzi sempre a Milano. Molto più triste l'epilogo della terza storia: il corpicino di una neonata morta è stato trovato in un cassonetto della Caritas a Milano, nel quartiere della città studi, la settimana scorsa.


I SENSORI
Sul caso di Bergamo sono emersi diversi particolari: tutto è successo nel quartiere Loreto, dove c'è la sede della Croce rossa. «Quando abbiamo capito che c'era una bimba nella culla della Croce rossa l'emozione è stata profonda - è ancora il racconto di chi ha trovato la neonata -. Abbiamo controllato che stesse bene, poi l'abbiamo medicata». La culla allestita a Bergamo proprio per prendersi cura di neonati abbandonati in modo anonimo è riscaldata e ha un sensore che allerta il 118.
 

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