Covid, duemila negazionisti a Roma senza mascherina. Speranza: «Piazza che fa paura»

Covid, duemila negazionisti a Roma senza mascherina. Speranza: «Piazza che fa paura»
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Sabato 5 Settembre 2020, 16:33 - Ultimo aggiornamento: 20:45

Ultima ora. Dietro una grandissimo tricolore e urlando «libertà» circa duemila manifestanti sono partiti dal Circo Massimo, a Roma, dove si erano radunati, in corteo per dirigersi alla Bocca della Verità dove è iniziato il raduno contro la «dittatura sanitaria» in era Covid.  Sventolano bandiere italiane e sono quasi tutti senza mascherine intonano l'inno nazionale. Tra i cartelli esposti uno con su scritto «Governo criminali assassini».

Covid, oggi a Roma il corteo dei negazionisti. Di Maio: «Almeno rispettate le famiglie dei morti»

«Non siamo negazionisti del virus, ma di come ce lo hanno raccontato. E oggi siamo numerosi in piazza a Roma per chiedere l'eliminazione dello stato di emergenza, che non ha motivo di esistere». Lo sottolinea all'Adnkronos Salute Pasquale Mario Bacco, medico legale e ricercatore, componente dell'associazione 'L'Eretico', dalla manifestazione 'no-mask' in corso a Roma. «Io sono uno degli 11 medici che hanno fatto le autopsie quando era vietato, e posso dirlo: il virus uccide se si è malati, molto anziani o non si viene curati in modo corretto. Oggi sappiamo quali farmaci sono utili ai pazienti, e che si devono dare antibiotici per le sovrainfezioni e anticoagulanti».


 



«La manifestazione di oggi a Roma punta a fare chiarezza: non siamo riusciti ad avere notizia di persone under 60 morte solo per Covid - aggiunge Bacco - Non neghiamo il virus, ma come viene raccontato. Serve chiarezza, trasparenza, e un contraddittorio», conclude.
 
 

Luca Bizzarri (con la mascherina) alla manifestazione dei negazionisti

Il ministro Speranza
«Vedere una piazza di negazionisti sinceramente fa rabbrividire»: lo ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, a Potenza, a margine della giornata conclusiva della festa regionale della Cgil Basilicata. «Le regole fondamentali - ha aggiunto - la mascherina e il distanziamento devono essere veramente rispettati da tutti. Il Paese - ha concluso - sia unito rispetto a questa sfida».


Corteo e slogan
«Noi non siamo negazionisti, siamo contro la dittatura sanitaria, contro l'obbligo vaccinale perché non si mettono più le mani sui bambini», hanno detto gli organizzatori dal palco. Tra gli slogan intonati «Giù le mani dai bambini» e «verità». Non sono mancati insulti al Governo, fischi per il presidente della Repubblica ed è stata bruciata da un partecipante anche una foto di Papa Francesco.

A sventolare tra la folla oltre ai tricolori, bandiere per Donald Trump e una con la foto di Benedetto XVI mentre sul palco si sono susseguiti tantissimi interventi che hanno toccato i temi più disparati: da presunti errori medici, ai vaccini, alla mutazione del campo elettromagnetico della terra ai microchip.

A raggiungere il raduno anche la conduttrice Eleonora Brigliadori, la deputata ex M5S Sara Cunial e il leader romano di Forza Nuova Giuliano Castellino che ha sottolineato: «Sono in piazza perché sono un uomo libero, non voglio portare la museruola, voglio abbracciare i miei affetti. Chi è criminale? Questa piazza? No. Il presidente Zingaretti e la sindaca Raggi si vergognino, di cosa hanno paura? Oggi c'è una piazza libera, pronta a lottare».

Circa 1.500 alla fine, secondo una stima della Questura, i partecipanti. E nelle prossime ore verranno vagliate le immagini registrare dalla polizia scientifica per stabilire eventuali inosservanze sui dispositivi di protezione individuale e assembramenti che saranno sanzionate. Ma la manifestazione negazionista ha sollevato anche oggi una serie di polemiche.

«Noi vogliamo gestire una pandemia in corso - ha detto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte -. A loro rispondiamo con i numeri». «Ai negazionisti chiedo di portare almeno rispetto per i familiari dei morti». ha detto invece il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio.

La leader di FdI Giorgia Meloni. «Penso sia gravissimo che il governo abbia all'inizio sottovalutato la situazione del Coronavirus - ha affermato -. Il governo ha ricevuto un dettagliato studio su quello che sarebbe successo il 12 febbraio. In quei giorni il Pd girava con slogan che l'unico virus è il razzismo e Zingaretti andava a Milano a fare l'aperitivo. Per cui è grazie a questi negazionisti del virus che il coronavirus si è propagato, perché il Pd e il governo non hanno preso provvedimenti per tempo».

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