'Ndrangheta, Cesa (segretario Udc) indagato: «Io estraneo, mi dimetto»

'Ndrangheta, Cesa (segretario Udc) indagato: «Io estraneo, mi dimetto»
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Giovedì 21 Gennaio 2021, 10:27 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 13:41

Tredici persone sono state arrestate e portate in carcere e 35 ai domiciliari nel corso dell'operazione «Basso profilo» coordinata dalla Dda di Catanzaro e scattata all'alba. Tra gli arrestati, secondo quanto si è appreso, vi sono molto «molti» colletti bianchi di Catanzaro e provincia. L'operazione condotta da personale della Dia, congiuntamente con quello della Polizia, dei Carabinieri e della Guardia di finanza, coinvolge i maggiori esponenti delle 'ndrine tra le più importanti di Crotone, Isola Capo Rizzuto e Cutro come «Bonaventura» «Aracri», «Arena» e «Grande Aracri», nonché imprenditori di spessore ed esponenti della pubblica amministrazione collusi, secondo l'accusa, con le organizzazioni criminali.

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Ci sarebbe anche il segretario nazionale dell'Udc, Lorenzo Cesa, tra gli indagati della maxi-operazione guidata da Nicola Gratteri contro la 'Ndrangheta.

Lo scrive “Open, ma la notizia al momento non trova conferme ufficiali. La casa di Roma di Cesa è stata perquisita questa mattina dal personale della Dia, scrive “La Repubblica”«Ho ricevuto un avviso di garanzia su fatti risalenti al 2017. Mi ritengo totalmente estraneo, chiederò attraverso i miei legali di essere ascoltato quanto prima dalla procura competente. Come sempre ho piena e totale fiducia nell'operato della magistratura. E data la particolare fase in cui vive il nostro Paese rassegno le mie dimissioni da segretario nazionale come effetto immediato», afferma Cesa. L'assessore al Bilancio della Regione Calabria, Franco Talarico, dell'Udc, è stato arrestato e posto ai domiciliari. «Tra gli indagati per associazione a delinquere c'è anche il segretario dell'Udc Lorenzo Cesa. In sostanza il segretario regionale Talarico organizza un pranzo a Roma nell'estate 2017 dove era presente anche Cesa per discutere l'aiuto da dare all'imprenditore Gallo per aggiudicarsi appalti, anche relativi alle imprese di pulizia». Così il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri al Gr1. «Io sono sempre stato rispettoso della magistratura e lo sono anche ora: non credo a tempi sospetti», il commento di Cesa.

  La movimentazione illecita di denaro per un valore di oltre trecento milioni di euro è stata accertata nel corso dell'indagine. Oltre alle misure cautelari, la Procura della Repubblica di Catanzaro ha disposto l'esecuzione di numerosi sequestri di beni costituiti da compendi aziendali, immobili, autoveicoli, conti correnti bancari e postali per un valore che è stato definito «ingente».

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