Napoli, auto travolge comitiva, Natalia morta a 27 anni. La sorella incinta partorisce dopo l'incidente, è grave

Napoli, auto travolge comitiva, Natalia morta a 27 anni. La sorella incinta partorisce dopo l'incidente, è grave
di Fracesco Gravetti
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Sabato 11 Luglio 2020, 08:53 - Ultimo aggiornamento: 09:56

«Ma davvero è morta Natalia?». Il messaggio arriva di primo mattino sul telefonino di un ragazzo di San Gennaro Vesuviano. A scriverlo è un suo coetaneo. Sono entrambi molto amici di Natalia Boccia, la 27enne morta nella notte dopo essere stata travolta da una Panda guidata da un diciottenne, poi arrestato.

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Sono increduli i giovani di San Gennaro Vesuviano e parlano di Natalia come di una donna piena di vita, che lavorava a Roma ma tornava sempre nella cittadina vesuviana e partecipava alla vita politica e sociale mettendoci passione ed entusiasmo. «Non si fermava mai, aveva sempre idee e progetti per la città. Era una ragazza speciale». Laureata in ingegneria, Natalia lavorava in un'azienda della capitale ed era fidanzata con Paolino Trinchese. Il padre Elio è un ambulante, una persona umile che ha fatto sacrifici per far studiare lei e l'altra figlia Pasqualina, che invece cura la contabilità per uno store di abbigliamento.

Pasqualina, 34 anni, ha sposato Giacomo Muoio che di anni ne ha 32 e fa lo chef. Il matrimonio c'è stato giusto un anno fa, a luglio del 2019. Poi la gravidanza: Pasqualina era al settimo mese e ha dato alla luce la figlioletta nella notte, dopo l'incidente. Ora la bimba è ricoverata ad Avellino, in terapia intensiva e lei lotta contro la morte nell'ospedale di Sarno, mentre Giacomo è a Castellammare. Gli altri tre. Paolino ed altri due amici che hanno partecipato alla serata, sono invece nell'ospedale di Nola.

LE TESTIMONIANZE
Le famiglie sono rimaste tutto il tempo presso gli ospedali ieri, straziate dal dolore e aggrappandosi alla speranza. A San Gennaro, invece, gli amici stentano a credere alla notizia: «Il mio cuore è straziato. Uniamoci nella preghiera per gli amici feriti e i loro familiari», dice sui social Andrea D'Alia, avvocato e amico della famiglia Boccia. Uno zio di Natalia e Pasqualina, Rosario Boccia, è tra gli animatori della compagnia teatrale «I Togo», storico gruppo artistico cittadino: tutti gli attori della compagnia gli hanno fatto arrivare la loro vicinanza, seppure in maniera discreta. Del resto, in città prevale soprattutto il silenzio. Appena si è verificato l'incidente, in tanti sono scesi in strada, lungo via Ottaviano, per capire cosa stesse succedendo: «Ho visto una scena terribile, non credevo ai miei occhi. C'era il sangue e i corpi a terra, la Panda distrutta. Quei ragazzi sono andati giù come birilli», dice un cittadino mentre si appresta ad entrare nella farmacia San Gennaro, a poca distanza dal luogo della tragedia.

E ad essere sconvolta è anche la comunità vicina a San Vesuviano, quella di San Gennarello frazione di Ottaviano. È qui che abita Giacomo Muoio, marito di Pasqualina e padre della bimba nata nella notte. Ha studiato all'istituto alberghiero «De' Medici» di Ottaviano e poi è diventato chef per un ristorante della zona. Antonio Nunziata è stato uno dei suoi insegnanti: «È un ragazzo a posto, serio ed educato. Con Pasqualina ha da sempre un rapporto speciale: ora davvero speriamo che tornino ad essere felici insieme, con la bambina». «Preghiamo per chi non c'è più - ha detto don Aniello Nappi, parroco della chiesa Santi Gioacchino ed Anna - per chi sta soffrendo e anche per chi ha provocato l'incidente. Conosco le famiglie della giovane morta e degli altri feriti. Brave persone. Gente che lavora e che ora sta soffrendo». Secondo don Aniello il giovane accusato dell'omicidio stradale, residente a Napoli, si era da poco diplomato con alcuni ragazzi del posto. «So che sono bravi ragazzi anche loro - ha concluso - senza grilli per la testa e apparentemente normalissimi.

Dobbiamo pregare anche per loro e le famiglie, sicuramente disperate per quanto accaduto».

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