Le hanno “rubato” la casa, mandando al macero mobili, libri, ricordi di una vita e tutte le altre suppellettili accessorie. Lo hanno fatto approfittando di un’assenza temporanea dovuta a motivi di salute, che hanno costretto un’anziana ex professoressa ad allontanarsi per recarsi dai parenti che vivono in Irpinia. L’ultima storia che descrive il drammatico fenomeno delle case occupate abusivamente con la regìa più o meno occulta della camorra non arriva però da Ponticelli o da una delle periferie degradate di Napoli. No. Lo “sfratto” si è verificato a due passi da piazza del Plebiscito, in un appartamento che si trova in via Egiziaca a Pizzofalcone. E a denunciare il caso ci penserà un sacerdote coraggioso.
Roma, un’altra casa occupata dai rom: la pista di una regia dietro i raid
La vicenda ha date e circostanze precise e verificabili. All’assalto dell’appartamento lasciato momentaneamente dall’insegnante - che si trova al primo piano del civico 35 della strada che ospita il set della serie “I bastardi di Pizzofalcone”, tratta dalla penna di Maurizio de Giovanni - fa immediatamente seguito l’occupazione abusiva. La prof 90enne è intestataria di un regolare fitto della casa, di proprietà del Comune. Chi ne prende possesso fa cambiare la serratura e subito dopo procede a liberarsi degli arredi, come documentato dalle foto che vedete in pagina e che sono state diffuse dal consigliere regionale di Europa Verde, Francesco Borrelli. Fuori tutto, o quasi: via divani, scaffali, credenze, persino decine di libri e ricordi familiari dell’anziana. Il tutto viene caricato dagli stessi “occupanti” poche ore dopo l’invasione dell’immobile su un furgone scoperto. Una parte di questo mobilio verrà poi abbandonato sul ciglio della strada, a due passi dagli uffici del Comando forze operative Sud dell’Esercito. Particolare di non secondaria importanza: occupazione della proprietà privata e conseguente scempio dei beni distrutti avviene senza che nessuno sembri accorgersi di ciò che sta avvenendo in quel condominio.
Nessuno, o quasi. Già, perché qualcuno denuncia l’accaduto. Un sacerdote. È don Michele Pezzella, parroco della chiesa “Immacolata a Pizzofalcone”, che dal pulpito lancia un’omelia appassionata, accusando pubblicamente gli autori dell’occupazione affermando, senza mezzi termini, che non sono veri e bravi cristiani. «Non è il primo caso che succede qui - spiega al “Mattino” don Michele - Questo fenomeno avviene da almeno due anni.
Non è dunque il primo caso simile che avviene nella zona di Pizzofalcone e, a quanto parrebbe, in quello stesso palazzo storico che appartiene al demanio. La sfortunata anziana che si trova ancora a Montoro chiede di tornare a casa, ma nessuno ha il coraggio di dirle la verità. Dal 2002 il palazzo sarebbe vittima di azioni di occupazione continue. E c’è chi sospetta che la metà degli appartamenti possa essere in mano oramai a illegittimi occupanti, tra i quali alcuni pregiudicati agli arresti domiciliari che, peraltro, avrebbero allacciato abusivamente le utenze di luce, gas e acqua. «un fenomeno - commenta Borrelli - che vede protagonista la camorra. Serve un intervento immediato delle istituzioni, a partire dal censimento degli occupanti di tutte le case popolari».