Museo dell'Aeronautica militare a Vigna di Valle: un F16 e un Breguet Atlantic per decollare verso il centenario dell'arma azzurra Le novità

Museo dell'Aeronautica militare a Vigna di Valle: un F16 e un Breguet Atlantic per decollare verso il centenario dell'aram azzurra Le novità
di Paolo Ricci Bitti
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Mercoledì 28 Ottobre 2020, 03:15 - Ultimo aggiornamento: 18:06

Si allarga lo squadriglia del Museo dell'Aeronautica militare di Vigna di Valle, tra le più importanti rassegne di velivoli nel mondo dopo quelle enciclopediche della Royal air force a Hendom (Londra) e Cosford, a nord di Birmingham, con tanto di base operativa annessa, e soprattutto del Museo nazionale dell'Usaf a Dayton.

Da ieri sulle rive del lago di Bracciano, nei pressi di Roma, sono atterrati anche un F-16 Fighting Falcon e un Breguet 1150 Atlantic, un caccia e un ricognitore anti sommergibili dal glorioso curriculum. L'F16, del resto, primo aereo al mondo pilotabile con un joystick disassato rispetto alla tradizionale cloche centrale, è tutt'ora brillantemente in linea in numerosi paesi.

Due nuove star che si aggiungono all'ottantina già esposte: il modo migliore per annunciare la riapertura del museo già in corsa per preparare il centenario dell'arma azzurra nel 2023 e anche per ricordare un centenario in corso, quella dell'impresa durissima e affascinante del raid Roma-Tokio, un capolavoro di efficienza e organizzazione pur fra mille traversìe. 

 

Dal 31 ottobre il Museo Storico dell’Aeronautica Militare tornerà ad essere aperto al pubblico dopo i lavori di riqualificazione che permetteranno ai visitatori di viaggiare nell'epopea italiana del volo non solo con le stellette e l'aquila turrita. Un percorso più confortevole anche grazie alla nuova climatizzazione dei quattro hangar (e un quinto è in arrivo), a nuove installazione multimediali (destinate ad aumentare per calamitare le nuove generazioni) e al raccordo sempre più stretto con l'ambiente - magnifico, a due passi dalla capitale - circostante la struttura, ovvero il parco naturalistico di Bracciano-Martignano che incornicia i velivoli esposti all'esterno. 

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Il museo di Vigna di Valle ha rappresentato, fin dall'arrivo dei primi velivoli, dei primi motori, spesso in condizioni disastrate e nemmeno immaginibili a vedere adesso il risultato dei restauri, la volontà di risollevarsi dopo la fine del secondo conflitto mondiale che aveva lasciato all'Am ben poco o punto degli anni precedenti.

Un patrimonio di tecniche e competenze ridotto ai minimi termini. Fra le due guerre l'aeronautica militare raggiunse primati ancora imbattuti quali - per dirne uno - il record mondiale di velocità della medaglia d'oro al valore militare Francesco Agello. Nessun aereo, nella categoria idrovolanti con motore a pistoni, ha ancora superato i 709,202 kmh in linea del Macchi-Castoldi M.C.72 da lui pilotato nel 1934: una prestazione che portò l'Italia davanti ai Supermarine dell'Inghilterra e ai velivoli di Francia, Germania e Stati Uniti impegnati nella coppa Schneider. Una gara le cui innovazioni tecniche permisero la nascita di velivoli eccezionali quali il Supermarine Spitfire (inglese in forza anche all'Am nel dopoguerra), il Mustang P51 D (americano, ugualmente in forza all'Am) e il Macchi  M.C.202 Folgore (italiano). Tre principi del cielo ammirabili a Vigna di Valle insieme alla freccia rosso-oro di Agello.

Ma solo la passione e la determinazione degli uomini dell'Aeronatica militare ha permesso di allestire fin dai precari anni post bellici una rassegna come quella approdata infine a Vigna di Valle,  il più antico sito aeronautico in Italia, senza poter contare intanto sull'enorme numero di velivoli a disposizione - anche in ottime condizioni - delle forze armate ad esempio inglesi e americane, numero che spiega l'opulenza dei loro musei.  

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A ordinare il decollo del potenziato museo storico di Vigna di Valle è stato ieri il capo di Stato maggiore dell’Aeronautica militare, generale di squadra aerea Alberto Rosso nel corso di una cerimonia a ranghi ridotti per via delle norne anti-Covid che non impediranno tuttavia agli appassionati di ammirare gli aerei che hanno fatto la Storia delle forze armate dell'aria.

"Conoscere la base, il cemento della nostra storia, ci aiuta a guardare il nostro futuro nel modo migliore e più professionale possibile. Quando vediamo un pezzo della nostra storia non vediamo solo il materiale ma il valore che esso racchiude", ha detto il generale Rosso che ha voluto sottolineare l'importanza di mantenere vivi, oggi come nel passato, i valori che caratterizzano le istituzioni e le Forze Armate, "impegnate a servire il nostro Paese, con passione, competenza e comunità d'intenti".

"Riaprire il Museo, pur con tutte le limitazioni imposte da questo difficile periodo - ha continuato il generale Rosso - è ancora più importante adesso che ci stiamo avvicinando a un traguardo fondamentale della nostra Forza Armata: la celebrazione del nostro Centenario. Il 2023 sembra lontano ma non così tanto. Quello di oggi è un piccolo passo per costruire un percorso che ci avvicina sempre di più a celebrare i nostri cento anni".

Nell’occasione sono stati svelati gli ultimi due velivoli dell’aeronautica Militare che entrano ufficialmente a far parte della collezione dell'esposizione  affidata al colonnello Rosario D'Auria, dal luglio scorso  al comando del Centro storiografico e sportivo dell’Aeronautica militare, e al tenente colonnello Adelio Roviti, dal 2016 direttore del Museo di Vigna di Valle: ecco allora l’F-16 Fighting Falcon ed il Breguet 1150 Atlantic, aerei che hanno scritto importanti pagine della storia contemporanea della Forza Armata, rispettivamente nell’ambito della difesa aerea – dove l’F-16 ha assicurato il proprio servizio tra l’uscita del servizio dell’F-104, nel 2004, e l’entrata dell’Eurofighter, nel 2012 – e nell’ambito del  pattugliamento aereo antisommergibile, dove l’Atlantic ha invece assicurato la sorveglianza del Mar Mediterraneo nel corso di ben 45 anni di vita operativa, dal 1972 al 2017.

Proprio l’ultimo esemplare di Atlantic, nel 2018, è stato protagonista di uno spettacolare trasferimento dall’aeroporto di Pratica di Mare a Vigna di Valle, effettuato con un elicottero del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco che ha trasportato l’aereo grazie a una speciale imbragatura.   

Il Museo sarà visitabile tutti i giorni a partire dal 31 ottobre, dalle 10 alle 16 (a eccezione dei lunedì feriali, il 1° gennaio, il giorno di Pasqua e il 25 dicembre), con ingresso gratuito e accesso regolamentato nel rispetto delle normative sul contenimento del Covid19. Prenotando sarà inoltre possibile partecipare alle visite guidate gratuite per gruppi organizzati, non solo i tamti club dell'arma azzurra che da tempo attendevano il via libera. 

Il Museo Storico dell’Aeronautica Militare, inaugurato nel 1977 dal Presidente della Repubblica Giovanni Leone, con i suoi 13 ettari di superficie espositiva coperta è fra io più vasti e interessanti musei del volo al mondo.  Non si limita ad esporre, dopo opere di restauro estramamente impervie, velivoli, divise, cimeli, decorazioni e documenti, ma si impegna nell'opera di divulgazione della storia e della cultura aeronautica.

Il Museo è disposto su quattro grandi padiglioni espositivi ed accoglie al suo interno circa 80 velivoli ed una vasta collezione di motori e cimeli aeronautici di vario genere che raccontano, in sequenza cronologica, la storia del volo militare in Italia e quella degli uomini e delle donne che ne furono protagonisti. Il percorso si snoda attraverso i settori dedicati ai pionieri, ai dirigibili, alla Prima Guerra Mondiale, all’epopea dei voli polari del Generale Nobile, alle grandi crociere di massa, alla Coppa Schneider, ai velivoli tra le due Guerre, alla Seconda Guerra Mondiale e i grandi aeroplani, per terminare con l’ultimo padiglione illustrante la rinascita post-bellica dell’Aeronautica Militare.

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