Mostro di Firenze, «Indagate ancora l'ex legionario» chiede l'avvocato dei familiari della coppia francese uccisa nel 1985

Giampiero Vigilanti
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Martedì 3 Settembre 2019, 20:31

Mostro di Firenze, le famiglie delle vittime francesi Nadine Mauriot e Jean Michel Kraveichvili, uccisi a Scopeti di Firenze nel settembre 1985 nell'ultimo duplice omicidio delle coppie, non accettano che cali il silenzio sulla tragedia.

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Il loro legale, avvocato Vieri Adriani, è andato dal gip a presentare opposizione alla richiesta di archiviazione fatta qualche settimana fa dal pm Luca Turco per chiudere il capitolo della nuova pista, quella che ha visto indagati finora l'ex soldato della Legione Straniera Giampiero Vigilanti, 89 anni, e il medico 88enne Francesco Caccamo. L'avvocato Adriani ha invece chiesto al gip Angela Fantechi che resti aperta questa strada. «La nostra versione non è stata presa in considerazione», afferma il legale contestando agli inquirenti di «essersi limitati a verificare le dichiarazioni di Vigilanti, volutamente depistanti e provocatorie» senza tenere di conto dei suggerimenti che «abbiamo dato, temi di integrazione probatoria su alcuni punti».

 

 


L'avvocato dei francesi crede molto alla pista di Vigilanti per colmare le lacune e risolvere le contraddizioni dell'inchiesta. Per il legale emergerebbe un potenziale coinvolgimento nei delitti di Vigilanti. Tra questi, spiega adesso Vieri Adriani, «l'esito della seconda perquisizione a casa» dove furono trovati diversi articoli sul Mostro. Perché li conservava a distanza di tempo? Rievocata pure una perquisizione del 16 settembre 1985, dopo il delitto: nell'abitazione di Vigilanti fu trovata anche una pistola, che sparava proiettili calibro 22 come quella usata dal Mostro ma era una High Standard e non una Beretta come dicono le perizie sui delitti.

L'arma rimase sotto sequestro per un anno poi fu restituita a Vigilanti, che ne denunciò il furto nel 2013 insieme ad altre tre pistole che aveva acquistato di recente. Intervistato in più volte da vari giornalisti, aggiunge poi il legale, «Vigilanti avrebbe ammesso di essere stato sul luogo di alcuni delitti del mostro nel momento in cui venivano commessi». Sulla figura dell'ex legionario insomma resterebbero ancora molte, troppe zone d'ombra, sulle quali sarebbe necessario fare luce prima di dichiarare chiuso questo capitolo coordinato dal pm Luca Turco.

Come riporta la richiesta di archiviazione, Turco giudica il quadro indiziario raccolto «fragile e incerto», «non suscettibile ad assurgere a dignità di prova, né tale da essere in alcun modo ulteriormente corroborato con ulteriore attività investigativa, tenuto conto del lungo tempo trascorso dai fatti».
Per ora le figure di Vigilanti e Caccamo hanno solo allungato la lunga lista degli indagati per i delitti. Tuttavia, nonostante la richiesta di archiviazione nei loro confronti, le indagini sul Mostro non sono né chiuse né del tutto ferme. Un po' gli omicidi non si prescrivono mai, un po' per gli accertamenti balistici che riscontrano l'esattezza di alcune perizie dell'epoca dei delitti.

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