Il Coronavirus non ferma le prove alle barriere del Mose di Venezia, che ripartirà a fine marzo per la fase di test «a mare calmo» con i sollevamenti alla Bocca di Porto di Chioggia, quella più a Sud della Laguna. L'improvviso aggravamento dell'epidemia, che aveva costretto a rivedere tutte le dotazioni di sicurezza agli addetti al cantiere, avevano indotto i commissari del Consorzio Venezia Nuova, Francesco Ossola, Giuseppe Fiengo e Vincenzo Nunziata, a comunicare lo stop, il 16 marzo scorso, delle prove di sollevamento che erano state programmate alla Bocca di Porto di Malamocco. In una lettera al supercommissario Elisabetta Spitz, era stata individuata la «critica situazione logistico-ambientale e di movimentazione del personale» legata all'applicazione del Dpcm sul Coronavirus.
Anche i cantieri del Mose sono stati sottoposti ai controlli da parte dello Spisal dell'Azienda Ulss 3 Serenissima, nell'ambito della campagna di verifiche avviata a livello regionale in ottemperanza alle indicazioni governative sul rispetto delle norme di sicurezza contro l'infezione da Covid-19. A venire visitate dagli ispettori dello Spisal sono state dieci ditte che stavano lavorando al cantiere di Malamocco, impiegando in totale 60 dipendenti. Nessun rilievo è stato sollevato sulle nuove norme di sicurezza, per cui gli addetti sono dotati di mascherine, guanti e occhiali di protezione.
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Il Coronavirus non ferma il Mose: a fine mese riprendono i test

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Giovedì 26 Marzo 2020, 17:17
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