Trieste, anziano trovato morto in un sacco: sparita la badante che era con lui

Trieste, anziano trovato morto in un sacco: sparita la badante che era con lui
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Domenica 3 Novembre 2019, 12:32 - Ultimo aggiornamento: 20:11

È mistero intorno alla morte di un anziano, di 75 anni, con alcune profonde forme di disabilità fisiche, il cui corpo è stato trovato senza vita in un sacco di nylon di colore scuro su un terrazzo di un palazzo di edilizia popolare, nel quartiere San Giacomo di Trieste. Una morte strana e forse causata da una ferita alla gola; ma è ancora troppo presto per una ricostruzione dettagliata della tragedia. Solo gli esami autoptici potranno stabilire se è stata quella ferita a causare la morte dell'uomo. 

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Trieste, lo stabile della tragedia

L'anziano, Libero Foti, viveva in via del Veltro 45 con una badante, una cittadina ucraina. Necessitava di assistenza, proprio perché quasi cieco e con altri problemi fisici; da giorni, forse tre settimane, non si avevano più sue notizie. A trovarlo sono stati gli agenti della Squadra Mobile nella tarda serata di ieri. Sono state avviate indagini, coordinate dal pubblico ministero Federico Frezza. Con gli agenti sono arrivati anche i vigili del fuoco che hanno utilizzato un'autoscala per raggiungere l'appartamento ed entrarvi. La via è rimasta chiusa per alcune ore in nottata per consentire le operazioni. 

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Dall'alto dell'edificio, sono ancora visibili due lunghe strisce rosse: il sangue colato dal sacco, che risalta sul grigio grezzo del palazzo. Se queste sono le tracce all'esterno, all'interno dell' appartamento sono ancora più vistose ed estese le macchie di sangue. Giorni fa, sostengono alcuni vicini, si sarebbero uditi forti colpi e grida provenire proprio dall'appartamento di Foti, la mattina presto secondo qualcuno. Anche grida di richiesta di aiuto. Sarebbero anche le ultime testimonianze in vita dell'anziano: da quel giorno nessuno lo ha più visto. Né lui né la badante ucraina.

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Un'altra dura prova per la città di Trieste, fino a poco tempo fa assolutamente avulsa da ogni forma di violenza o di atti efferati come questo, se si escludono episodi isolati. Il capoluogo giuliano non si è ancora ripreso dallo choc del duplice omicidio degli agenti di polizia avvenuto in Questura il 4 ottobre scorso, che pochi giorni dopo era stato accoltellato un diciassettenne sulla Scala dei Giganti. A ferirlo un diciottenne di nazionalità kosovara, che aveva agito insieme con un quindicenne nordafricano. Ieri sera, infine, il caso dell'anziano.

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