Tragedia durante lo sciopero, 63enne ha un malore e muore davanti ai manifestanti

«Ci dicono che i soccorsi sono arrivati con molto ritardo, ci riferiscono tra 40 e 50 minuti dopo», ha detto Angelo Sposato, segretario della Cgil Calabria

Tragedia durante lo sciopero, 63enne ha un malore e muore davanti ai manifestanti
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Giovedì 16 Dicembre 2021, 14:53 - Ultimo aggiornamento: 17 Dicembre, 12:15

Tragedia questa mattina alla manifestazione di Cgil e Uil a Bari. Un 63enne è morto sul lungomare del capoluogo a causa di un infarto. L’uomo, di origini calabresi, era arrivato dalla provincia di Cosenza per partecipare allo sciopero generale organizzato in piazza della Libertà, a circa 600 metri di distanza rispetto al luogo dove l’uomo si è accasciato per il malore. A chiamare i soccorsi è stato un amico e compagno di viaggio che era con il 63enne.

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Le testimonianze: «Soccorsi in ritardo»

Quando i soccorsi sono arrivati l'uomo era già morto. «Purtroppo - riferisce Angelo Sposato, segretario della Cgil Calabria - ci dicono che i soccorsi sono arrivati con molto ritardo, ci riferiscono tra 40 e 50 minuti dopo».

Secondo le prime ricostruzioni e le testimonianze di alcuni manifestanti, infatti, pare che l’ambulanza ci abbia messo circa mezz’ora per prestare i soccorsi.

Non è escluso che, sui tempi di intervento abbia anche inciso la viabilità rimodulata, in queste ore, proprio per consentire lo svolgimento della manifestazione a cui hanno partecipato lavoratori provenienti da tutta la Puglia oltre che da Calabria e Basilicata. L’area della tragedia è stata al momento transennata e sul posto ci sono gli agenti della Polizia di stato e della Municipale.

La manifestazione contro le misure del Governo

Alla manifestazione hanno aderito migliaia di lavoratori provenienti da Puglia, Basilicata, Calabria e Molise: nel mirino le misure inserite nella manovra finanziaria del Governo che ritengono «inadeguata». Hanno partecipato i segretari nazionali di Cgil e Uil, Gianna Fracassi e Domenico Proietti. Fracassi ha spiegato che i sindacati non possono accontentarsi di «un accordo sul fisco che dà pochissimo ai redditi bassi e medio-bassi e siamo stupiti dal fatto che il Governo si stupisca dello sciopero: siamo in piazza per questioni molto concrete che si chiamano fisco, contrasto alla precarietà, pensioni, crisi industriali. E aggiungo il Mezzogiorno che è scomparso dall'agenda politica». «In piazza oggi - ha concluso - ci sono lavoratori, pensionati e tanti studenti, sono il Paese in carne e ossa, ascoltatelo».

Per Proietti «l'obiettivo dello sciopero è cambiare la legge di Bilancio che non è adeguata agli interessi del Paese». «La ripresa in atto - ha evidenziato - produce occupazione ancora una volta flessibile e instabile; poi c'è la riforma fiscale che è solo un aggiustamento delle aliquote che concentra sette miliardi nella fascia di reddito tra 40 e 50mila euro, ma l'85% dei lavoratori e dei pensionati sono sotto la soglia dei 35mila euro». «L'altro grande tema è quello delle pensioni. Dobbiamo reintrodurre - ha concluso - una flessibilità di accesso più diffusa: nella legge di Bilancio c'è un pezzetto di allargamento dell'Ape sociale ma non ci sono le risorse per rendere esigibile questo diritto dei lavoratori».

 

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