Morto in ospedale a Napoli dopo sei ore di attesa e dolori lancinanti: verità dall'autopsia

Morto in ospedale a Napoli dopo sei ore di attesa e dolori lancinanti: verità dall'autopsia
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Lunedì 11 Febbraio 2019, 14:20 - Ultimo aggiornamento: 16:46

Sarà l'autopsia, che sarà disposta nei prossimi giorni, a fare luce sulla morte di Eduardo Estatico, l'uomo di 72 anni morto sabato scorso, nel pronto soccorso dell'ospedale San Paolo di Fuorigrotta, a Napoli, in circostanze da chiarire. Secondo la ricostruzione fatta dagli inquirenti, la vittima era già stata portata, nello stesso ospedale, quattro giorni fa, sempre con forti dolori addominali. Sarebbe stata la stessa vittima, dopo che gli era stata diagnosticata un'influenza, a decidere di non farsi ricoverare.

A coordinare le indagini sono i magistrati della VI sezione della Procura della Repubblica di Napoli (procuratore aggiunto Giuseppe Lucantonio) i quali, dopo avere acquisito l'informativa degli investigatori, apriranno un fascicolo (modello 45).
 
«Abbiamo scritto una relazione su quanto accaduto al paziente, ma c'è un'inchiesta della magistratura, posso solo dire che non ha aspettato sei ore, ma che in cinque ore è stato sottoposto a ecografia, tac, elettrocardiogramma», afferma Michele Ferrara, direttore sanitario dell'ospedale San Paolo di Napoli. «L'accesso al pronto soccorso - afferma - è avvenuto alle 15.04. Abbiamo tutti i documenti degli esami che gli sono stati fatti e del fatto che tre giorni prima avesse firmato per lasciare l'ospedale senza ricovero. Al pronto soccorso abbiamo tutti medici di provata esperienza. Purtroppo intorno alle 20 era già in arresto cardiaco. Io non difendo a oltranza i medici dell'ospedale ma tutti i percorsi clinici onestamente mi sembrano che siano stati rispettati».

Ferrara spiega anche le difficoltà del pronto soccorso del San Paolo: «Le carenze numeriche di personale - afferma - ci sono in tutte le specializzazioni, ma non solo da noi, in tutti gli ospedali napoletani. Spero che con i nuovi concorsi che si stanno aprendo potremo avere più medici per una migliore distribuzione numerica dei turni».

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