Corrado Lamberti morto per Coronavirus: l'astrofisico aveva 72 anni

Covid 19, morto Corrado Lamberti: l'astrofisico aveva 72 anni. Nella foto insieme a Margherita Hack e RIta Levi Montalcini in occasione della presentazione della rivista Le Stelle all’Accademia dei Lincei.
di Enzo Vitale
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Venerdì 17 Aprile 2020, 14:49 - Ultimo aggiornamento: 14 Febbraio, 12:06

Le sue ultime parole pubbliche le ha affidate sui social da un letto di un ospedale: «Da ieri mio figlio Lucio è Ordinario al Politecnico di Milano. COVID voleva fregarmi: fin lì gli è andata male», e poi la didacalia dell'immagine che aveva inserito nel suo profilo: «foto ricordo dall'ospedale sul budino: ci sono ancora!».
Ma purtroppo non è statao così. Corrado Lamberti, astrofisico e divulgatore tra i più eccellenti, se ne è andato dopo il suo ricovero in ospedale. Anche lui è tra le vittime che il Covid-19 ha mietuto in questi terribili giorni.

IL RICORDO DELL'ASTRONOMO STEFANO COVINO
«Ho avuto modo di conoscere Corrado molti anni fa -scrive Stefano Covino, astrofisico  Inaf dell'Osservatorio di Brera-,  e da allora mi è capitato spesso di interagire con lui. Una persona brillate e cordiale. Ma, alla fine, per noi ragazzi degli anni ‘80, rimaneva sempre quello de l’Astronomia con Margherita Hack. Una straordinaria e unica avventura editoriale. Ricordo quando, da ragazzo appunto, aspettavo l’uscita della rivista e mi precipitavo a leggere una rubrica – si chiamava “rampa di lancio” – per poi passare agli articoli più succosi. Scritti da diversi scienziati che, qualche anno dopo, ho avuto la fortuna di annoverare fra i colleghi».
 
«È stato davvero un grande divulgatore -continua Covino sulla pagina di MediaInaf-, e con il suo lavoro ha certamente avvicinato alla nostra scienza molte persone. Una volta, mentre chiaccheravo con lui, a margine di alcune iniziative nel comasco, su quanto importante era stata l’Astronomia per me e altri della mia generazione, mi diceva che gli faceva un enorme piacere sentire queste cose. Penso che lo ritenesse il migliore riconoscimento professionale per il suo lavoro. Ci mancherà».

(Il professor Corrado Lamberti durante un meeting di astronomia)

Aveva 72 anni ed era nato a Lenno (Como). Insieme a Margherita Hack aveva diretto le riviste astronomiche «L'Astronomia» e «Le Stelle». Nel 1999, l'Unione Astronomica Internazionale lo aveva onorato «per i meriti acquisiti in vent'anni d'attività nella diffusione della conoscenza astronomica in Italia» attribuendo il nome di «6206 Corradolamberti» al pianetino 1985 TB1, scoperto nel 1985 dall'astronomo americano Edward Bowell.


PROFESSORE, DIVULGATORE E ANCHE PUBBLICISTA
Docente, divulgatore ma anche giornalista. Il professor Lamberti, infatti, era iscritto all'Ordine dei giornalisti nell'elenco dei Pubblicisti. Per un periodo della sua vita è stato anche socio dell'Ugis (Unione giornalisti scientifici italiani) attualmente presieduta da Giovanni Caprara. 
Lamberti è stato autore di oltre mille articoli riguardanti l’astrofisica, la fisica delle particelle, l’astronautica, la storia e gli aspetti epistemologici dell’astronomia pubblicati su periodici e quotidiani. Nel suo curriculum vitae possiamo trovare anche la direzione del Corso di Astronomia (6 voll., ERI-Fabbri, 1984). Ha poi collaborato all’edizione italiana della Enciclopedia di Cambridge: Astronomia (Laterza), scrivendo gli aggiornamenti delle due edizioni del 1981 e del 1989. Ma non basta: è stato pure autore di un Dizionario Enciclopedico di Astronomia (G. E. Jackson, 1987) e direttore delle opere "Astronomia, dalla Terra ai confini dell’Universo" (10 voll., Fabbri Ed., 1991 e 1995), tradotta anche in spagnolo, in francese e in portoghese e "Viaggio nell’Universo" (33 monografie, RCS, 2001). Nel 2006 ha poi coordinato la collana di libri “Le Stelle” edita da Springer Verlag Italia-Gruppo B Edit..


(Un'altra immagine del professor Corrado Lamberti)

ci priva di una figura carismatica che ha dedicato la sua vita alla conoscenza delle scienze dell’universo, facendo sì che la terminologia descrittiva delle stelle e degli oggetti cosmici diventasse familiare ai più. Ho scelto questa foto che lo ritrae nel 2011 tra Margherita Hack, la grande astronoma alla quale si è ispirato per il suo ultimo libro “Viva Margherita”, e Rita Levi Montalcini, premio Nobel per la medicina, in occasione della presentazione della rivista Le Stelle all’Accademia dei Lincei.


(Novembre 1979: il primo numero della rivista l'Astronomia)

PATRIZIA CARAVEO E IL SUO RICORDO
​Questa, invece, parte della testimonianza di Patriza Caraveo, astronoma e moglie del compianto Nanni BIgnami: «......Solo in seguito avrei capito che Corrado era un sognatore capace di realizzare i suoi sogni. Aveva lasciato la fisica per svolgere con impegno (anche sociale) la professione di insegnante in un istituto tecnico ma era riuscito a convincere Margherita Hack a supportarlo nello sforzo di fondare una rivista di astronomia divulgativa.  Corrado aveva molti punti in comune con Margherita: entrambi laici e innamorati dell’astronomia oltre che profondamente di sinistra, si intendevano perfettamente. Così era nata l’astronomia, che è stata così importante per risvegliare l’interesse di una generazione di giovani astronomi.

L’astronomia era one man show. Corrado la faceva tutta da solo, nello studio che si era ricavato nella ristrutturazione dell vecchia casa sulla riva del lago di Como. Riceveva (per posta) i pezzi, li leggeva, correggeva e poi rivedeva le bozze. Un lavoro titanico e certosino, anche perché veniva fatto a mano, i word processor erano di là da venire........»

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