Le maestre lo hanno adagiato nel lettino dell'asilo nido "Raggio di Luna" a Porcellengo, frazione di Paese, a Treviso, per il riposino quotidiano, dopo la pappa. Ma alle 15 di venerdì, quando sono andate a svegliarlo, Alessandro Izzi, di 11 mesi appena, non ha dato segni di reazione. Il suo cuoricino aveva smesso di battere e il suo piccolo corpo era disteso, esanime, in quel lettino. L'orrore si è impadronito dell'asilo in un attimo. Il personale della struttura privata, a due passi dalla chiesa del paese, ha dato l'allarme. Nessuno voleva credere che si fosse consumata una tragedia e la speranza ha mosso quei primi disperati, quanto inutili, tentativi di salvarlo. Nella struttura di via Francesco Baracca è arrivata subito l'ambulanza del Suem 118. I sanitari hanno messo in atto, ripetutamente, tutti i tentativi di rianimarlo, comprese le manovre per scuotere il suo cuore e farlo "ripartire". Poi, è stato intubato. I medici non si sono dati per vinti. Anche se le speranze di riportarlo in vita erano praticamente pari allo zero. Hanno continuato lo stesso a combattere contro un morte assurda, se mai la morte può avere un significato. In ospedale, al Ca' Foncello, è stato attivato il protocollo di emergenza. Sono continuate le manovre rianimatorie, purtroppo senza successo. Ed è stata dichiarata la morte di Alessandro, che avrebbe compiuto un anno il 17 ottobre prossimo.
Bambino di 22 mesi morto soffocato all'asilo nido dopo aver mangiato un pezzo di pane per merenda
LA TRAGEDIA I genitori del bimbo, una giovane coppia trevigiana, alla notizia che il loro unico figlio non c'era più, si sono sentiti male.
LA COMUNITÀ L'intera comunità si è stretta attorno ai due giovani genitori di Alessandro, un meraviglioso esserino che le foto mostrano con gli occhi azzurri e i radi capelli a incorniciargli la testina. Sconvolte anche le maestre dell'asilo, con la direttrice Rachele Pezzillo in testa che non si dà pace per quanto successo. Dietro il cancello della struttura "Raggio di Luna", tra giochi colorati e castelli in plastica dove i piccoli si divertono, anche l'avvocato Giovanni Schembri. «Per rispetto alla famiglia - dice il legale - non rilascio alcuna dichiarazione. Ci sarà tempo e modo. Ma non adesso».
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