Monopattini in sharing, Assosharing lancia l’allarme su obbligo casco: «Scelta drammatica per la mobilità sostenibile»

Monopattini in sharing, Assosharing lancia l’allarme: «Decisione senza precedenti in Europa»
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Mercoledì 20 Ottobre 2021, 18:55 - Ultimo aggiornamento: 20 Febbraio, 23:33

L'associazione che tutela le imprese del settore dello sharing è sul piede di guerra contro le nuove normative avanzate dal governo in merito ai monopattini. «Dopo oltre tre mesi di colloqui e la stesura di un protocollo di intesa, apprendiamo con stupore da fonti giornalistiche che il ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibile è orientato a introdurre l’obbligo del casco per i maggiorenni che utilizzano il monopattino in sharing. Sarebbe una scelta drammatica per l’industria della mobilità sostenibile, non basata su dati oggettivi relativi agli incidenti», così Assosharing in merito alla nuova decisione.

«Da uno studio dell'’Osservatorio Sharing Mobility presso il Ministero dell’Ambiente emerge infatti come si verifichino 44 incidenti ogni 10mila monopattini in sharing, pari allo 0,004%.

Numeri che indicano come in Italia non esista alcuna emergenza per i monopattini in sharing che giustifichino l’obbligo del casco per i maggiorenni», proseguono dall’associazione che riunisce il comparto della mobilità sostenibile in sharing.

«Con obbligo casco l'Italia sarebbe un'anomalia»

Per l'associazione l’obbligo del casco «renderebbe l'Italia una vera e propria anomalia su scala europea e condannerebbe il Paese agli ultimi posti della classifica sulla mobilità sostenibile». «Sarebbe infatti una decisione che rischierebbe di indebolire un mercato in costante crescita, che può vantare il favore degli investitori anche internazionali, che ha attivato in poco tempo migliaia di posti di lavoro, soprattutto tra i giovani, e che sta ridisegnando le nostre città che puntano sulla sostenibilità, contribuendo ad abbattere l'inquinamento», spiegano ancora.

I dati

Nel 2020 sono stati registrati 7,4 milioni di noleggi con un risparmio netto per la collettività, in termini ambientali, di due milioni di kg di CO2 rispetto a quelle emesse per percorrere gli stessi chilometri con un autoveicolo di media cilindrata. Auspichiamo che il Governo adotti scelte lungimiranti e in linea con gli altri Paesi europei, evitando che si inneschi una fuga dall’Italia da parte delle aziende.

«Il timore - proseguono da Assosharing - è che si agisca sull'onda di una narrazione semplicistica e sensazionalistica, non considerando i numeri, non valutando la dinamica degli incidenti avvenuti e le proposte responsabili elaborate dal settore».

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«Monopattini sharing tra attività più sicure»

«Bisogna ricordare come la quasi totalità degli incidenti gravi abbia coinvolto i monopattini privati e non quelli della sharing mobility. Lo sharing è fra le realtà più sicure in assoluto su strada: i mezzi sono dotati di gps, assicurazione e regolatore di velocità da remoto che non consente manomissioni», concludono.

Assosharing si è messa a disposizione per pianificare investimenti nelle città che consentano di pianificare nuove infrastrutture e parcheggi, a beneficio del decoro. Si impegna anche a implementare nuovi strumenti tecnologici di sicurezza sui mezzi. Si è inoltre già impegnata ad attuare, sin da subito, alcune importanti iniziative, tra cui la riduzione delle velocità massima di circolazione per i monopattini, riducendola da 25km/h a 20km/h, e l'obbligo di assicurazione Rct. «Chiediamo quindi al Governo di non indebolire un pezzo importante dell'economia italiana, rendendo le nostre città luoghi meno sostenibili, con pesanti ricadute in termini di emissioni e inquinamento», concludono da Assosharing.

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