Monopattini, più controlli e sanzioni. Assosharing: «Inserire sharing mobility nel Codice della Strada per rafforzare la sicurezza»

Il numero di incidenti con lesioni a persone che ha coinvolto veicoli di micromobilità in sharing (biciclette, ciclomotori e monopattini) è passato dai 536 del 2021 a 172 del 2022

Monopattini, più controlli e sanzioni. Assosharing: «Inserire sharing mobility nel Codice della Strada per rafforzare la sicurezza»
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Mercoledì 22 Marzo 2023, 17:39

«Per rafforzare la sicurezza stradale bisogna incidere anche sul quadro normativo, a partire dall'inserimento della sharing mobility all'interno del Codice della strada. Un primo passo potrebbe risiedere nell’inserimento dei temi legati alla nuova mobilità, per esempio i monopattini, nei quiz che vengono effettuati per il rilascio della patente. Allo stesso tempo sarebbe opportuno avviare sinergie e collaborazioni con scuole e università per la realizzazione di specifiche attività di formazione e sensibilizzazione alla guida sicura».

Lo ha affermato Matteo Tanzilli presidente di Assosharing, nel corso dell'audizione voluta dal Ministro Matteo Salvini sulla sicurezza stradale e sulla modifica del codice della strada presso il Ministero dei Trasporti. Assosharing è la prima associazione di categoria nata nel 2020 del comparto sharing mobility che conta oltre 5 milioni di utenti iscritti.

«Altro elemento su cui intervenire è quello relativo ai controlli, per arginare la vendita di mezzi non conformi, inasprendo anche il profilo sanzionatorio. La quasi totalità degli incidenti coinvolge infatti mezzi privati, che non sono sottoposti agli stessi rigidi controlli dello sharing. La tipologia di veicoli privati è molto eterogenea e vi sono molteplici modelli in vendita non aderenti alle direttive ministeriali aggiornate in agosto 2022. Al contrario, il numero di incidenti con lesioni a persone che ha coinvolto veicoli di micromobilità in sharing (biciclette, ciclomotori e monopattini) è passato dai 536 del 2021 a 172 del 2022, secondo quanto emerge da un’analisi elaborata dall’Osservatorio Sharing Mobility».

 

«I dati aggiornati testimoniano che l’aumento dell’esperienza, il miglioramento delle specifiche tecniche e l’abbassamento della velocità massima da 25km/h a 20km/h, abbiano comportato un miglioramento delle condizioni di sicurezza.

L’obiettivo è continuare questo percorso anche attraverso una costante e costruttiva interlocuzione tra gli operatori e le istituzioni, nell'ottica di una convergenza permanente verso il rafforzamento della sicurezza stradale».

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