Modena, «Sto venendo ad ucciderti»: 15enne sente un uomo parlare al telefono in treno e lo fa arrestare

A tradire l'uomo di origine romene, la sua lingua madre: la stessa parlata dal ragazzino. Nel mirino una donna conosciuta online

Modena, «Sto venendo ad ucciderti»: 15enne sente un uomo parlare al telefono in treno e lo fa arrestare
di Federica Zaniboni
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Venerdì 23 Dicembre 2022, 06:29 - Ultimo aggiornamento: 24 Dicembre, 16:13

Sullo stesso treno viaggiavano un adolescente e un aspirante omicida. Il secondo parlava al telefono spiegando ciò che aveva intenzione di fare, il primo non ha esitato a lanciare l'allarme. Così un ragazzino di 15 anni è riuscito a scongiurare la tragedia, impedendo che l'ennesimo femminicidio venisse consumato. Sì, perché quel passeggero tanto agitato che si trovava a bordo dello stesso convoglio era diretto a Modena con l'intenzione di ammazzare una donna. A tradire l'uomo di origine romene, la sua lingua madre: la stessa parlata dal ragazzino. «Sto venendo a ucciderti»: quando il 15enne ha sentito ciò che l'altro minacciava di fare, ha immediatamente allertato le forze dell'ordine, traducendo in italiano la conversazione origliata.

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OMICIDIO PIANIFICATO
Il delitto era stato pianificato da giorni. A finire nel mirino dell'uomo, una ragazza che aveva conosciuto online. La relazione andava avanti da qualche settimana e i due avevano deciso di incontrarsi, dandosi appuntamento lo scorso 17 dicembre nella città di lei. Man mano che si avvicinava la data stabilita, però, lui diventava sempre più aggressivo. Il suo atteggiamento era cambiato, al punto da spaventare la donna e spingerla a decidere di annullare tutto. Da lì, la furia dell'uomo. Insulti, minacce di morte e video intimidatori in cui le mostrava una lama. All'arrivo del giorno concordato inizialmente, poi, il 30enne ha deciso di passare ai fatti. Armato di un coltello da cucina, quindi, è partito dalla sua abitazione a Misano Adriatico, in provincia Rimini, con l'obiettivo di ucciderla. Salito inizialmente su un altro treno, il caso ha voluto che l'uomo si addormentasse mancando la fermata, dovendo quindi cambiare il convoglio e partire nella direzione opposta. È stato a quel punto che, forse convinto di non poter essere compreso dagli altri passeggeri, il 30enne ha iniziato a gridare al telefono ciò che aveva intenzione di fare. Non poteva sapere che quel ragazzino nel suo stesso vagone, a pochi posti di distanza da lui, conosceva a sua volta la lingua romena.
Udendo quelle parole, il giovane non si è lasciato spaventare, ha mantenuto lucidità e ha deciso di fare ciò che era gusto: chiamare il 112.

Dopo avere spiegato la situazione ai carabinieri, riportando in italiano le frasi che aveva sentito, questi hanno allertato a loro volta la Polfer di Modena. Quando il regionale è arrivato a destinazione, gli agenti hanno quindi proceduto a identificare l'uomo, grazie all'aiuto del piccolo eroe. Dalla perquisizione è emerso che il 30enne aveva con sé un grosso coltello e un altro attrezzo appuntito: le stesse armi che aveva mostrato alla vittima, nei giorni prima, durante una videochiamata in cui l'aveva minacciata. Arrestato per tentato omicidio, secondo gli inquirenti avrebbe potuto servirsi di quelle armi per ammazzare la donna. Le successive indagini su lui, svolte anche tramite la testimonianza della vittima e l'analisi delle chat tra i due, hanno confermato agli investigatori quella che era l'intenzione dell'uomo. La sua stessa madre, inoltre, ha dichiarato che già in passato, quando ancora viveva nel Paese d'origine, aveva avuto problemi con la giustizia. Ritenendo che vi fosse un «pericolo di recidiva», la Procura di Modena ha chiesto e ottenuto la convalida dell'arresto e la custodia in carcere.

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