Milano, venditore di rose bengalese spinto nel Naviglio da due giovani: incubo aggressioni

Milano, venditore di rose bengalese spinto nel Naviglio da due giovani: incubo aggressioni
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Domenica 12 Luglio 2020, 12:13 - Ultimo aggiornamento: 18:14

Torna l'incubo delle aggressioni senza motivo sui Navigli, a Milano. Questa volta è toccato a un venditore di rose di 55 anni, originario del Bangladesh. Intorno alle 2.20, in via Gabriele D'Annunzio, vicino a un bar sulla Darsena l'uomo è stato spinto nel Naviglio da due giovani di circa 25 anni, probabilmente italiani, che poi si sono allontanati sulla Darsena ancora affollata di ragazzi. Il bengalese è stato aiutato da alcuni passanti a uscire dall'acqua e ha poi rifiutato le cure dei sanitari del 118. 

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Da quanto ha raccontato alla Polizia, poi intervenuta sul posto, il 55enne stava percorrendo la strada accanto al Naviglio quando due persone, senza dirgli nulla, l'hanno spinto in acqua senza alcuna motivazione. L'uomo non ha riportato ferite e non ha ancora sporto denuncia. Sull'episodio è intervenuto Alessandro De Chirico, consigliere comunale di Forza Italia. «È un fatto molto grave ed evidenzia che a Milano i controlli sono inesistenti. Ormai ogni sera della settimana in Darsena e sui Navigli ci sono bande di ragazzi che, superato il limite etilico, si fronteggiano indisturbati a colpi di bottigliate. Il sindaco chiede ai concittadini di dare una mano, ma è suo compito intensificare in tutta la città i controlli della Polizia locale».

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Quanto accaduto nella notte ha riportato alla mente una serie di aggressioni registrata lo scorso fine settimana, sempre a Milano e sempre nella zona dei Navigli. Ad agire, anche in quella occasione, dei giovani di circa 25 anni, che fra le tre di notte e le cinque del mattino attaccarono briga senza alcun motivo con diversi ragazzi, tentando di buttarne uno in acqua. Tutte le aggressioni immotivate di quella sera avvennero tra viale Gabriele D'Annunzio e via privata Bobbio, vicino alla stazione di Porta Genova. La movida milanese ha di recente creato problemi di ordine pubblico anche per episodi più gravi.

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L'ultimo risale a poco più di un mese fa, quando tra il 5 e il 6 giugno un 25enne italiano venne ferito gravemente con 4 coltellate al torace e una all'inguine in una rissa tra 5 persone avvenuta in corso Garibaldi. Un suo amico venne ferito alla testa. In quella circostanza fu arrestato il figlio 20enne di un capo ultrà, che poi si è giustificato dichiarando di aver aggredito il 25enne per legittima difesa. ​

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