Milano e Roma, l'Ermitage di San Pietroburgo chiede la restituzione delle opere di Tiziano e Picasso

Il ministro della cultura Dario Franceschini conferma la strada della restituzione delle opere

Milano, l'Ermitage di San Pietroburgo chiede la restituzione di tutte le opere in prestito esposte
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Mercoledì 9 Marzo 2022, 19:12 - Ultimo aggiornamento: 10 Marzo, 09:43

La Russia ha chiesto all'Italia il ritiro e la restituzione immediata delle opere prestate ed esposte a Palazzo Reale, a Milano, e alla Fondazione Fendi a Roma. Si chiede che tornino in Russia tutti i pezzi delle esposizioni appartenenti alla collezione dell'Ermitage. La Giovane donna di Picasso che finora non era mai stata esposta in Italia e che si può ammirare nella mostra 'Pablo Picasso Giovane donna 1909' fino al 15 maggio. Per questa tela però i tempi per i visitatori sono destinati inevitabilmente a cambiare. La mostra a Milano, invece, che custodisce i quadri provenienti da San Pietroburgo è "Tiziano e l'immagine della donna nel Cinquecento veneziano", è promossa e prodotta dal Comune di Milano, Palazzo Reale in collaborazione con il Kunsthistorisches Museum di Vienna. È stata inaugurata il 23 febbraio (a ridosso dell'invasione russa) e durerà fino al 5 giugno: prima dell'apertura ha registrato 35mila prenotazioni. L'esposizione conta un centinaio di opere di cui 47 dipinti, 16 di Tiziano, molti dei quali in prestito da Vienna. C'è il ritratto di Eleonora Gonzaga della Rovere del 1537, la Madonna col bambino, Isabella d'Este in nero, e la Giovane donna con cappello piumato che arriva dall' Ermitage di San Pietroburgo

Ecco, ora la Russia chiede che queste tele tornino a casa.

«In base alla decisione del ministero russo della Cultura tutti i prestiti in essere devono essere restituiti dall'estero alla Russia» e «l' Ermitage è un museo statale che dipende dal ministero della Cultura»: il direttore del museo di San Pietroburgo lo ha scritto in una lettera al direttore di Palazzo Reale a Milano Domenico Piraina e al presidente di Skira editore Massimo Vitta Zelman per spiegare la richiesta di riavere le opere prestate per la mostra su Tiziano.

«Dobbiamo riprendere - ha scritto Mikhail Piotrovsky - gli oggetti dell' Ermitage che sono esposti a Palazzo Reale nella mostra 'Tiziano e l'immagine della donna'».

La richiesta è di predisporre l'imballaggio e la spedizione. «Il nostro agente di trasporto - ha aggiunto - si occuperà di tutte le disposizioni necessarie. Capisco perfettamente che questa decisione vi creerà grande dispiacere ed inconvenienti e spero nella vostra comprensione».

I primi venti di guerra hanno iniziato a soffiare il 7 marzo quando l'Ermitage Italia ha interrotto ogni collaborazione con la Russia a seguito dell'aggressione all'Ucraina. «Ermitage Italia ha condannato fin dal primo giorno l'invasione russa dell'Ucraina - dice il segretario dell'istituzione culturale Maurizio Cecconi -. Abbiamo anche interrotto ogni iniziativa in corso con il Museo di San Pietroburgo nella sua dimensione di Ente di Stato». «Rimaniamo in contatto con gli studiosi, i ricercatori, gli artisti, gli intellettuali e tutte le persone che da sempre hanno collaborato con l'Italia dentro e fuori il Museo Ermitage per assicurare loro la nostra voce e la nostra vicinanza in un momento così difficile - conclude - Seguiamo in particolare le loro prese di posizione contro questa guerra con solidarietà non rinunciando ad una relazione che in tempi così duri vuole mantenere una speranza di pace».

Oggi, 9 marzo, San Pietroburgo ha chiesto indietro le opere entro la fine del mese. prestate per le mostre a Palazzo Reale di Milano e alle Gallerie d'Italia. Alle Gallerie è aperta fino al 27 marzo la mostra "Grand Tour. Sogno d'Italia da Venezia a Pompei" che è realizzata proprio in collaborazione con il museo russo.

«Il ministero non ha competenza in materia, sono due mostre organizzate dal Comune di Milano e dalle Gallerie d'Italia. Ma mi pare evidente che quando un proprietario chiede la restituzione delle proprie opere queste debbano essere restituite». Lo ha detto il ministro della Cultura Dario Franceschini a margine della presentazione al Maxxi della mostra sull'arte ucraina rispondendo alle domande dei cronisti sulla presa di posizione della Russia che chiede indietro le opere prestate alle Gallerie d'Italia e a Palazzo Reale. 

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