Milano, nubifragio nella notte: esonda il fiume Seveso. Sala: lavori fermi per ricorsi

Milano, nubifragio nella notte: esonda il fiume Seveso. Sala: lavori fermi per ricorsi
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Venerdì 15 Maggio 2020, 08:24 - Ultimo aggiornamento: 14:16

Il fiume Seveso è esondato nella notte nella zona Nord di Milano a causa delle forti piogge, iniziate nella serata di ieri. Poco dopo le 3 di notte il fiume è esondato a Niguarda in via Valfurva e anche il Lambro, informa Marco Granelli, assessore alla Mobilità e ai Lavori Pubblici del Comune di Milano, è salito ed è vicino all'esondazione

Sulla questione Seveso «stiamo facendo veramente tanti lavori di pulizia, manutenzione straordinaria nella parte tombinata e nelle gallerie ma senza le vasche di laminazione a Nord di Milano la situazione non si risolverà». Lo ha detto il sindaco di Milano Giuseppe Sala nel consueto videomessaggio pubblicato sui social commentando le conseguenze del nubifragio che si è abbattuto nella notte nell'area metropolitana. «Le tre vasche sono a Lentante, Senago e Bresso - Parco Nord - ha evidenziato - Quella più avanti è quella di Senago mentre ci preoccupa la situazione di Bresso dove c'è una gara aggiudicata ma è da due anni che stiamo fronteggiando dei ricorsi. In particolare uno del Comune di Bresso, ma ora pare che il Tribunale delle Acque deciderà a giugno. Speriamo», ha chiosato il primo cittadino..
 

Ma intanto si scatena la polemica politica. «Come prevedibile il violento temporale di ieri notte ha causato l'esondazione del Seveso, con i soliti, enormi disagi nei quartieri - afferma  Gianluca Comazzi, capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, in merito alle conseguenze su Milano del nubifragio di questa notte - È deprimente constatare che dopo anni di denunce e segnalazioni a mezzo stampa il Comune di Milano non abbia ancora preso provvedimenti. Anzichè tagliare parcheggi e tracciare improbabili itinerari ciclabili, l'assessore Granelli effettui la manutenzione di tombini e pozzetti, oltre alla pulizia degli argini. Non è possibile - conclude - che dopo ogni forte perturbazione i cittadini si ritrovino le cantine allagate».
 



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