Sanità Lombardia, l'assessore che fatica a sapere quel che succede

Sanità Lombardia, l'assessore che fatica a sapere quel che succede
di Davide Desario
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Venerdì 21 Giugno 2019, 05:01 - Ultimo aggiornamento: 12:36

Lunedì 17 giugno Leggo ha raccontato come sia stato impossibile trovare un appuntamento nei tempi indicati dagli specialisti per un paziente oncologico al quale era stato disposto un accertamento da effettuare entro 10 giorni. È stato rimbalzato dal Cup agli sportelli ospedalieri pubblici. Per ottenere, alla fine, un appuntamento a ottobre. Una vergogna. L'unica alternativa, per non rischiare una diagnosi tardiva, è stato ricorrere a un centro privato pagando 500 euro. Così Leggo si è subito rivolto all'assessorato regionale alla Sanità per chiarire il perché di rinvii e di soluzioni private adatte solo a chi non ha problemi economici.

«Rischio cancro e risonanza urgente? Torni a ottobre o vada in una clinica».

Ma da una settimana l'assessore Giulio Gallera, proprio come i suoi sportelli, non risponde. Anche per Leggo, come per il paziente milanese (e chissà quanti come lui), solo rinvii.
Il motivo? Mister Gallera sta cercando di avere il quadro della situazione. E il fatto che nel 2019, dopo una settimana ancora non ci sia riuscito la dice lunga di quanto (e di come) Gallera controlli la situazione della sanità lombarda. Anche perché quello di Leggo non è un puntiglio ma il desiderio di collaborare all'eccellenza della sanità nella Regione Lombardia. 

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